L’Etna in eruzione: fontane di lava e nube alta 10 km
Nella notte tra il 10 e l’11 agosto, l’Etna ha dato spettacolo con una nuova fase parossistica, la quinta dal 4 luglio. Il protagonista, ancora una volta, è stato il cratere Voragine, che ha emesso altissime fontane di lava e una nube vulcanica che ha raggiunto i 10 km di altezza.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Catania ha osservato il fenomeno e ha emesso un bollettino di allerta per il volo (VONA) di colore rosso. La dispersione della cenere è avvenuta in direzione Sud-Est, cadendo su diversi centri abitati etnei.
L’attività vulcanica: tremore vulcanico e fontane di lava
L’INGV, Osservatorio Etneo, ha segnalato un repentino incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico intorno alle 03.20, passando da valori medio-alti a molto alti alle 04:40. L’attività stromboliana, dopo essersi intensificata, è poi evoluta in fontana di lava.
Attualmente il tremore vulcanico, che indica l’energia dei condotti magmatici interni dell’edificio vulcanico, è in rapido calo, attestandosi su valori medio-alti, con una tendenza a diminuire.
L’impatto sull’aeroporto di Catania
L’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania è rimasto operativo, ma ha registrato dei ritardi in arrivi e partenze a causa dell’eruzione.
Un vulcano in continua evoluzione
L’Etna è un vulcano attivo e la sua attività è in continua evoluzione. Le eruzioni sono un fenomeno naturale che non può essere previsto con precisione, ma l’INGV monitora costantemente il vulcano per garantire la sicurezza della popolazione e dei turisti. La recente fase parossistica è un esempio della potenza e della bellezza di questo vulcano, che continua a sorprendere e affascinare.