L’unanimità come ostacolo e il modello dell’euro
Romano Prodi, intervenendo a ‘Notizie dall’Amiata’, ha lanciato un appello a superare il principio di unanimità per la creazione di un esercito europeo. Secondo l’ex presidente della Commissione Europea, l’unanimità è un ostacolo che impedisce di prendere decisioni concrete: “Se continuiamo con l’unanimità non faremo nulla. Bisogna fare come con l’euro: chi ci sta, ci sta; chi non ci sta, non ci sta”.
Il nodo del problema fiscale
Prodi ha individuato nel problema fiscale il primo ostacolo da superare. “Il primo problema è quello fiscale”, ha affermato, evidenziando la difficoltà di trovare un accordo su come ripartire il peso fiscale tra i Paesi membri. In particolare, ha puntato il dito contro l’Irlanda e il Lussemburgo, accusandoli di “vivere prendendo le tasse di tutti gli altri”. L’ex premier ha ricordato come l’Irlanda, un tempo il paese più povero d’Europa, ora abbia il reddito pro capite più alto d’Europa dopo il Lussemburgo.
La difesa come obiettivo successivo
Solo dopo aver risolto il problema fiscale, secondo Prodi, si potrà pensare alla difesa. “Credo di essere stato quello che di più ha insistito su politica estera comune ed esercito europeo”, ha dichiarato, ma ha sottolineato che un aumento della spesa militare senza un esercito comune sarebbe uno spreco: “Se aumentiamo la spesa militare e non facciamo prima un esercito comune, buttiamo via i soldi. Sommando il bilancio della difesa dei 27 paesi europei arriviamo al bilancio militare della Cina, anzi un po’ di più, ma spargendolo così sono soldi buttati via”.
Il riequilibrio interno come chiave di volta
Prodi ha poi evidenziato la necessità di un riequilibrio interno per la creazione di un esercito europeo. “Pensate davvero che si fa un esercito europeo con la Germania che ha un bilancio che è due volte e mezzo quello francese e la Francia che dispone dell’arma nucleare e del diritto di veto nelle Nazioni unite, dunque uno che comanda e l’altro che paga?” si è chiesto.
Un’analisi critica del percorso verso l’esercito europeo
L’analisi di Prodi evidenzia le sfide complesse che si presentano nel percorso verso la creazione di un esercito europeo. La necessità di superare il principio di unanimità, il nodo del problema fiscale e la questione del riequilibrio interno tra i Paesi membri sono elementi cruciali da affrontare. La sua critica al ruolo di Paesi come l’Irlanda e il Lussemburgo solleva un importante dibattito sull’equità fiscale all’interno dell’Unione Europea. La sua visione di un esercito europeo efficiente e coordinato, che non sia solo un mero aumento della spesa militare, rappresenta un punto di vista interessante da considerare.