Presidio Radicale per la dignità dei detenuti
I Radicali Italiani hanno organizzato un presidio notturno davanti al carcere Lorusso e Cutugno di Torino per denunciare il sovraffollamento e le condizioni disumane all’interno delle strutture carcerarie. Igor Boni, esponente del partito, ha espresso la necessità di un intervento urgente da parte del governo e del Parlamento per affrontare la problematica.
“Il governo deve intervenire, il Parlamento deve legiferare per ridurre il sovraffollamento inaccettabile di queste strutture”, ha dichiarato Boni, sottolineando la gravità della situazione.
La richiesta di un’informazione trasparente
Boni ha inoltre sollevato la questione della mancanza di informazione trasparente sul sistema carcerario italiano, criticando la superficialità con cui i media e la politica affrontano il tema.
“Chiediamo alla Rai, al servizio pubblico, al radiotelevisivo, uno speciale carcere in prima serata dedicando ore di tempo ad approfondimenti e a notizie che diano agli italiani conoscenza e contezza di che cosa accade dietro le sbarre”, ha affermato, denunciando la diffusione di preconcetti e la strumentalizzazione politica della situazione.
Il tributo ai detenuti e agli agenti penitenziari
Durante il presidio, i Radicali hanno esposto cartelli con i nomi dei detenuti che si sono suicidati nel carcere, un gesto per ricordare le persone che hanno perso la vita in un contesto di sofferenza e privazione.
“Questi nomi che utilizziamo per tappezzare le nostre automobili sono per rendere onore, omaggio a persone, magari che hanno attraversato il mare, il deserto, per raggiungere una fortuna che non hanno trovato, perché hanno trovato magari la criminalità e hanno trovato le carceri, hanno trovato ulteriori violazioni dei diritti dopo quelle che hanno subito”, ha spiegato Boni.
Il presidio ha incluso anche un omaggio agli agenti di polizia penitenziaria, sottolineando il loro ruolo fondamentale e la loro esposizione a un rischio di suicidio elevato.
“Si sono suicidati in questa struttura, in questo carcere che abbiamo qua di fianco, ma è importante sottolineare che sono sette gli agenti di polizia penitenziaria che si sono suicidati: sono i lavoratori che fanno il lavoro più soggetto al rischio suicidario”, ha aggiunto Boni.
Un appello per la dignità e la giustizia
Boni ha concluso il suo intervento con un appello alla società civile e alle istituzioni affinché si impegnino a migliorare le condizioni del sistema carcerario italiano.
“Siamo qui anche per loro, perché le violazioni dei loro diritti sono la violazione dei diritti di tutti i cittadini italiani e tutti i cittadini italiani dovrebbero essere qui con noi a chiedere a un Paese che dovrebbe essere democratico e civile di smetterla di nascondere la disperazione e la povertà sotto i tappeti”, ha concluso.
L’urgenza di una riforma carceraria
Il presidio dei Radicali Italiani a Torino mette in luce un problema grave e urgente: la situazione del sistema carcerario italiano. Il sovraffollamento, le condizioni disumane e la mancanza di un’informazione trasparente sono elementi che richiedono un intervento immediato da parte del governo e del Parlamento. È necessario un cambio di rotta, una riforma del sistema carcerario che tenga conto della dignità e dei diritti di tutti, detenuti e agenti penitenziari inclusi.