Il Lago di Pilato completamente asciutto
Il grande caldo che sta attanagliando il centro Italia ha raggiunto anche le alte quote dell’Appennino marchigiano, prosciugando il Lago di Pilato, nel cuore del Parco nazionale dei Monti Sibillini. Questo fenomeno, seppur ciclico, suscita apprensione per la sopravvivenza del chirocefalo marchesoni, un gamberetto preistorico che vive in queste acque.
Sara Marcelli, esperta dei Sibillini e in particolare del monte Vettore, ha documentato la situazione con foto e video, sottolineando la tristezza di vedere il lago in queste condizioni. Le temperature elevate, con punte di 25-26 gradi registrate a oltre 2 mila metri di quota, hanno contribuito al prosciugamento, ma la scarsità di neve durante l’inverno è stata la causa principale.
La neve, caduta in ritardo nei mesi di marzo e aprile, si è sciolta rapidamente, impedendo al lago di assorbire l’acqua necessaria.
La tutela del chirocefalo marchesoni
Per salvaguardare le uova del chirocefalo, le guardie del Parco, insieme ai carabinieri forestali e ai volontari, hanno realizzato una recinzione per delimitare l’area dei due laghetti e interdire il passaggio degli escursionisti.
Sara Marcelli ricorda che le uova del chirocefalo sopravvivono anche senza acqua e si schiuderanno quando i laghetti torneranno a formarsi. L’appello è di avere cura di questi luoghi straordinari, soprattutto in periodi di grande stress climatico.
Un ecosistema delicato
Il prosciugamento del Lago di Pilato è un segnale allarmante per la fragilità degli ecosistemi di alta quota, sempre più vulnerabili ai cambiamenti climatici. La scarsità di neve e le temperature elevate mettono a rischio la sopravvivenza di specie endemiche come il chirocefalo marchesoni, che rappresenta un patrimonio naturale di inestimabile valore. La tutela di questi ambienti delicati richiede un impegno costante da parte di tutti, per preservare la biodiversità e la bellezza dei nostri monti.