Un’indagine globale sul ritiro dei ghiacciai
Un team di ricerca internazionale, coordinato dall’Università di Milano e con la partecipazione del Muse – Museo delle Scienze di Trento, ha condotto uno studio su scala globale per analizzare le dinamiche di colonizzazione delle aree in cui i ghiacciai si stanno ritirando. Per dieci anni, il gruppo di ricerca, guidato dal docente di Zoologia Francesco Ficetola, ha raccolto oltre 1.200 campioni di suolo in prossimità di 50 ghiacciai in tutto il mondo, dalle Alpi all’Himalaya, dalle Ande all’Artico. Tra i ghiacciai studiati figurano anche la Vedretta d’Amola in Presanella e la Vedretta d’Agola nelle Dolomiti di Brenta. L’obiettivo era quello di comprendere come la vita si riappropria di questi territori liberati dal ghiaccio.
Un’analisi innovativa basata sul DNA ambientale
Attraverso l’utilizzo di tecniche innovative basate sul DNA ambientale, i ricercatori sono riusciti per la prima volta a studiare in modo esaustivo la biodiversità presente in queste aree, comprendendo animali, piante e microrganismi. Questo approccio ha permesso di ottenere una panoramica completa della colonizzazione di questi ecosistemi in via di formazione.
Un modello di colonizzazione universale
L’analisi dei campioni ha rivelato che la colonizzazione delle aree liberate dai ghiacciai segue un modello simile in tutto il mondo. Nei primi anni, sono presenti solo microrganismi, che iniziano a colonizzare il terreno. Dopo una decina di anni, le piante iniziano a crescere, creando un ambiente più favorevole per la fauna. La presenza delle piante, infatti, facilita l’arrivo di animali, che a loro volta interagiscono tra loro in una rete di relazioni predatorie e di competizione per le risorse.
Un futuro incerto per gli ecosistemi in evoluzione
Il ritiro dei ghiacciai è un fenomeno in corso che sta modificando il paesaggio terrestre. Se il ritmo attuale di ritiro dovesse continuare, entro la fine del secolo la superficie lasciata libera dai ghiacciai di tutto il mondo potrebbe essere pari all’intera superficie dell’Italia. La ricerca condotta da Ficetola e dal suo team evidenzia l’importanza di comprendere le dinamiche di colonizzazione di queste aree per poterle gestire in modo efficace in un contesto di cambiamento climatico rapido e imprevedibile.
Un’opportunità di studio e di conservazione
La scoperta di un modello di colonizzazione universale offre un’opportunità unica per studiare l’evoluzione degli ecosistemi in un contesto di cambiamento climatico. La comprensione di queste dinamiche è fondamentale per la conservazione della biodiversità e per la gestione delle aree liberate dai ghiacciai. La ricerca di Ficetola e del suo team fornisce un quadro prezioso per affrontare le sfide ambientali del futuro.