‘Les Italiens de Paris’: Un Gruppo di Avanguardia
La mostra ‘Les Italiens de Paris’, in corso presso la galleria Farsettiarte a Cortina d’Ampezzo, celebra un gruppo di sette artisti italiani che a Parigi, tra il 1928 e il 1933, rappresentarono una delle punte più avanzate della sperimentazione pittorica in Europa tra le due guerre. Il gruppo, composto da Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, René Paresce, Alberto Savinio, Gino Severini e Mario Tozzi, si fece conoscere con il nome di ‘Les Italiens’, un appellativo che si autoassegnarono e che fu utilizzato anche dai francesi.
Questi artisti, alcuni dei quali già presenti a Parigi dall’inizio del secolo, si riunirono nella capitale francese per dare vita a una nuova forma di arte che si basava sulla pura immaginazione, ispirata alla corrente metafisica di Giorgio de Chirico. Le loro tele, ricche di suggestioni oniriche e metafisiche, si presentavano come una nuova mitologia contemporanea, capace di riflettere le inquietudini e i turbamenti dell’uomo del XX secolo.
La Storia di un Gruppo di Pittori Visionari
La mostra a Cortina d’Ampezzo racconta la straordinaria storia di questi pittori visionari, che si distinsero per la loro consapevolezza della tradizione italiana e per la loro determinazione a farsi notare nella vivace scena artistica parigina degli ‘anni folli’. Il percorso espositivo inizia con la prima mostra del gruppo nel 1928, tenutasi nel foyer del teatro Louis Jouvet sugli Champs-Elysées.
Le opere in mostra rivelano la ricchezza eterogenea e l’eclettismo dei soggetti trattati, che spaziano dal metafisico all’onirico, dal mediterraneo al classico, reinterpretati da ogni singolo artista con un linguaggio personale. I temi affrontati catturarono l’attenzione del collezionista Léonce Rosenberg, che acquistò alcune opere per la sua casa a Parigi, alcune delle quali oggi si trovano al Museo delle Regole a Cortina, che collabora alla mostra in un percorso ideale che si sviluppa nelle due sedi.
L’Impatto sulla Politica Culturale Italiana
La mostra ‘Les Italiens de Paris’ offre anche l’occasione per riflettere sulla politica culturale italiana degli anni ’20 e ’30. Il successo del gruppo a Parigi non passò inosservato al regime fascista, che ne riconobbe il valore e ne sostenne l’attività attraverso le mostre sindacali organizzate dallo scultore Antonio Maraini e da Margherita Sarfatti, la prima critica d’arte donna in Europa.
Il gruppo fu anche sostenuto dal critico polacco Waldermar George, che nel 1930 li presentò alla Biennale di Venezia. Nel 1933, in concomitanza con l’epilogo della loro esperienza parigina, ‘Les Italiens’ furono protagonisti alla Triennale di Milano.
Un’Eredità Duratura
La mostra ‘Les Italiens de Paris’ rappresenta un’importante occasione per riscoprire l’eredità di questi sette artisti italiani che, con la loro arte visionaria e innovativa, contribuirono a plasmare la scena artistica europea del XX secolo. Le loro opere, cariche di suggestioni metafisiche e oniriche, continuano a ispirare e affascinare il pubblico di oggi, offrendo un’interpretazione unica e originale dell’uomo e del mondo contemporaneo.
L’Influenza di ‘Les Italiens’ sull’Arte Italiana
L’influenza di ‘Les Italiens de Paris’ sull’arte italiana è stata profonda e duratura. Il loro approccio metafisico e visionario ha aperto nuove strade alla pittura italiana, influenzando generazioni di artisti e contribuendo a definire il panorama artistico italiano del XX secolo. La loro esperienza a Parigi dimostra come l’arte possa essere un ponte tra culture e un mezzo per esprimere le inquietudini e le speranze di un’epoca.