Cinque finalisti per un premio prestigioso
Il Premio letterario Giuseppe Berto, giunto alla sua XXXI edizione, si appresta a celebrare la migliore opera prima di narrativa già edita. Cinque autori si contendono il prestigioso riconoscimento: Andrea Bazzanini con “L’ultima stagione” (Oligo), Fiammetta Palpati con “La casa delle orfane bianche” (Laurana Editore), Giulio Spagnol con “Charlie palla di cannone” (Mondadori), Michele Ruol con “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa) e Samuele Cornalba con “Bagai” (Einaudi).
Un viaggio nella memoria di Giuseppe Berto
La cerimonia di premiazione si terrà il 7 settembre a Capo Vaticano, in Calabria, nella tenuta a strapiombo sulla Costa degli Dei che fu il “buen retiro” di Giuseppe Berto, l’autore de “Il Male oscuro” e “La Gloria”. La premiazione è inserita nell’ambito del Festival Estate a Casa Berto (5-8 settembre), un evento che celebra la memoria e l’eredità letteraria dello scrittore. Il Premio, fedele alla sua tradizione, si alterna regolarmente tra il Veneto e la Calabria, luoghi che hanno segnato la vita di Berto: Mogliano Veneto, sua città natale, e Capo Vaticano, dove visse gran parte della sua vita e dove oggi riposa. La figlia Antonia, custode dell’arte letteraria di suo padre, sarà la madrina della premiazione.
Una giuria di esperti per una selezione accurata
La nuova giuria del Premio, presieduta dallo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi, Premio Strega 2021 e profondo conoscitore dell’opera di Berto, è composta da un gruppo di esperti del mondo letterario: Silvia Avallone, scrittrice e poetessa; Luigi Mascheroni, giornalista; Elena Stancanelli, scrittrice, vincitrice del Premio Berto 1998 con il romanzo “Benzina”; ed Emanuele Zinato, già giurato del Premio Berto e membro della Giuria dei Letterati del Premio Campiello. La giuria ha selezionato le opere finaliste con grande attenzione, valutando la qualità narrativa, l’originalità e la capacità di affrontare temi di grande attualità.
Temi universali e sensibilità narrative
Emanuele Trevi, presidente della giuria, ha commentato la selezione delle opere finaliste: “Le opere selezionate sono in grado di suscitare riflessioni profonde su aspetti cruciali della condizione umana, seppur con sensibilità e modalità narrative diverse. Dal ruolo centrale della casa e della famiglia alle difficoltà legate alla vita lavorativa e all’impatto dell’industrializzazione sull’ambiente, senza tralasciare le esigenze delle nuove generazioni, i cinque finalisti hanno raccontato l’oggi con originalità espressiva e una tecnica di scrittura ricca di immagini visive e freschezza stilistica.”
Un premio che guarda al futuro
Il Premio Berto, con la sua attenzione alle opere prime, rappresenta un importante riconoscimento per i nuovi talenti della letteratura italiana. La scelta di opere che affrontano temi di grande attualità dimostra la vitalità e la capacità di rinnovamento della narrativa contemporanea. Il premio, con la sua alternanza tra Veneto e Calabria, contribuisce a mantenere viva la memoria di Giuseppe Berto e a promuovere la diffusione della sua opera.