I ‘guardiani alati’ di Pompei
Li hanno ribattezzati i ‘guardiani alati’ di Pompei: Aria, il falco, e Gianna, la poiana. Da due anni il loro compito – sulla scorta di un innovativo progetto di falconeria – è quello di proteggere gli Scavi di Pompei da uno dei peggiori nemici delle rovine: i piccioni.
Il guano dei colombi, infatti, corrosivo e ricco di acidi, rappresenta una grave minaccia per gli affreschi e i delicati reperti archeologici. Per questo, due anni fa si è deciso di affrontare il problema in modo ecologico e sostenibile arruolando due rapaci addestrati.
Un’idea semplice ed efficace
L’idea alla base del progetto è semplice quanto efficace: sfruttare l’istinto di sopravvivenza dei piccioni. I rapaci, con i loro eleganti e potenti voli, simulano delle vere e proprie cacce, innescando nei piccioni una paura istintiva e naturale.
La presenza di questi predatori, anche solo per brevi periodi, è sufficiente a scoraggiare le colonie di uccelli dal nidificare e sostare nelle aree archeologiche.
Risultati positivi e un approccio ecologico
E Gianna e Aria dominano i cieli di Pompei, incutendo timore nei piccioni. Con risultati più che soddisfacenti: si è registrata infatti una significativa riduzione della presenza di piccioni.
Inoltre l’impiego di questi predatori naturali ha permesso di evitare l’utilizzo di sostanze chimiche o dispositivi rumorosi con benefici per l’ambiente.
Un esempio di sostenibilità e rispetto per il patrimonio culturale
L’utilizzo di rapaci addestrati per la protezione degli Scavi di Pompei rappresenta un esempio virtuoso di come la sostenibilità e il rispetto per il patrimonio culturale possano andare di pari passo. La scelta di un metodo naturale e non invasivo per contrastare il problema dei piccioni è un’innovazione che dovrebbe essere presa come esempio da altri siti archeologici e musei che si trovano a dover affrontare lo stesso problema.