L’uccisione di Haniyeh e le accuse dei Pasdaran
Secondo una nota dei Pasdaran iraniani, il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso a Teheran da un “missile a corto raggio con una testata da 7 chili”, lanciato dall’esterno. La stampa locale ha ripreso la notizia, mentre il New York Times aveva precedentemente riferito di un attentato con una bomba nascosta nell’appartamento di Haniyeh mesi prima del suo assassinio.
Le Guardie della Rivoluzione hanno definito l’assassinio un “atto terroristico” e hanno accusato direttamente Israele, minacciando una “vendetta severa” che si consumerà nei “tempi, nei luoghi e nei modi appropriati”. I Pasdaran hanno anche accusato gli Stati Uniti di aver assistito Israele nell’organizzazione dell’omicidio.
La reazione di Israele
Israele non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sull’uccisione di Haniyeh. Tuttavia, i media israeliani hanno riportato le accuse dei Pasdaran, sottolineando che le Guardie della Rivoluzione hanno puntato il dito anche sugli Stati Uniti.
Le implicazioni dell’assassinio
L’uccisione di Haniyeh rappresenta un grave colpo per Hamas e potrebbe avere conseguenze significative per la situazione politica in Medio Oriente. Haniyeh era una figura chiave nel movimento e la sua morte potrebbe portare a una maggiore instabilità nella regione.
Le accuse dei Pasdaran e le minacce di vendetta aumentano la tensione tra Iran e Israele, che sono già in conflitto da decenni. La situazione potrebbe degenerare in un nuovo conflitto armato, con conseguenze potenzialmente disastrose per la regione.
Le conseguenze dell’assassinio
L’uccisione di Ismail Haniyeh è un evento grave che potrebbe avere ripercussioni importanti sulla situazione politica in Medio Oriente. La sua morte potrebbe portare a una maggiore instabilità nella regione, con un aumento delle tensioni tra Iran e Israele. La minaccia di una “vendetta severa” da parte dei Pasdaran è un segnale allarmante che potrebbe innescare una escalation del conflitto. La comunità internazionale dovrà vigilare con attenzione per evitare che la situazione degeneri in un nuovo conflitto armato.