Il Tribunale Supremo chiede i verbali elettorali
Il Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj) del Venezuela, a maggioranza governativa, ha richiesto al Consiglio nazionale elettorale (Cne), anch’esso controllato dal partito al potere, la consegna dei verbali delle elezioni presidenziali svoltesi il 28 luglio. La presidente del Tsj, Caryslia Rodríguez, ha sollecitato in particolare i “rapporti di scrutinio dei seggi elettorali a livello nazionale”, i “rapporti di totalizzazione finale” e il “rapporto di aggiudicazione e proclamazione” di Nicolás Maduro come presidente. La consegna di questi documenti è stata fissata entro i prossimi tre giorni.
Le accuse di frode e la giustificazione del governo
La richiesta del Tsj arriva in un contesto di forti tensioni politiche. L’opposizione e la comunità internazionale hanno denunciato gravi irregolarità e frodi durante le elezioni, accusando il governo di Maduro di aver manipolato il processo elettorale. Il governo, invece, ha attribuito i ritardi nella pubblicazione dei risultati a un “attacco hacker” contro il sistema informatico del Cne. Il Tsj, nella sua nota, ha incluso nella richiesta anche “tutti gli elementi di prova associati all’attacco hacker segnalato”, confermando la linea difensiva del governo.
Una richiesta sospetta
La richiesta del Tsj di ottenere i verbali elettorali dal Cne, entrambi controllati dal partito al potere, solleva dubbi sulla sua imparzialità. La coincidenza di interessi tra i due organi alimenta il sospetto che la richiesta sia finalizzata a confermare la vittoria di Maduro, anziché a garantire la trasparenza e l’integrità del processo elettorale. La comunità internazionale, con le sue accuse di frode, sembra dare ragione a queste preoccupazioni.