Un inizio scoppiettante
L’Atalanta parte subito forte, con l’obiettivo di chiudere i giochi fin da subito. Il Lecce risponde con rapide ripartenze in contropiede, creando qualche apprensione alla Dea. Il primo acuto è di marca orobica: Tourè, dopo una serie di passaggi stretti in area, si presenta davanti a Falcone, ma il portiere sventa la conclusione ravvicinata con un grande intervento (7′). Il Lecce risponde con Piccoli, ex di turno, che in meno di un minuto prima spreca colpendo debolmente in area, poi si ripete con una conclusione sul primo palo, ma Musso è bravo a respingere in corner (9′).
Atalanta in controllo, Lecce pericoloso in contropiede
Il primo tempo prosegue con l’Atalanta che controlla il gioco, cercando di trovare spazi per sfondare. Il Lecce si difende con ordine, cercando di colpire in contropiede. Hateboer, diffidato, entra in ritardo su Dorgu e viene ammonito (25′), saltando l’ultima partita contro il Torino. Il tecnico Gotti è costretto ad operare un cambio a causa di un problema fisico di Genderey: al suo posto entra Venuti (29′). Krstovic sfiora il gol per il Lecce, ma Bonfanti chiude alla perfezione il suo tentativo di tiro (30′). In pieno recupero il Lecce trova la rete con Dorgu, ma l’arbitro Rapuano fischia il fuorigioco di partenza del calciatore danese.
La Dea sblocca il match nel secondo tempo
La ripresa si apre con due volti nuovi in casa Atalanta: De Ketelaere ed Ederson entrano in campo al posto di Tourè e Zappacosta. L’Atalanta cambia marcia e trova il gol del vantaggio grazie a De Ketelaere, appena entrato, che con un tocco vellutato supera Falcone dopo un lancio perfetto di Scamacca (48′). Nemmeno il tempo di assorbire il colpo, che il Lecce capitola nuovamente: Miranchuk dal corner, Scamacca salta più in alto di tutti e firma il raddoppio, con Falcone che esce a vuoto (53′).
Finale con la Champions League in tasca
Gotti prova a scuotere i suoi con un triplo cambio (Oudin, Blin e Pierotti per Gonzalez, Blin e Dorgu), ma l’Atalanta controlla la partita senza problemi. Gritti, con la mente già rivolta alla finale di Europa League, inserisce Djimsiti per Scamacca (62′), poi in rapida successione Adopo per Pasalic (68′) e Bakker per Bonfanti (70′). Il Lecce prova a rendere meno amara la sconfitta, ma la punizione di Piccoli, a Musso battuto, si stampa sul palo (86′). Tre minuti di recupero e poi la parola fine. L’Atalanta festeggia il raggiungimento aritmetico della Champions League, il Lecce, sconfitta a parte, festeggia l’avvenuta salvezza in un Via del Mare colorato di giallorosso.
Un traguardo meritato
La qualificazione alla Champions League è un traguardo meritato per l’Atalanta, che ha dimostrato di essere una squadra competitiva e ambiziosa. La vittoria a Lecce conferma la crescita della Dea, che punta a un finale di stagione trionfale con la finale di Europa League. La squadra di Gasperini, nonostante le assenze di De Roon e Koopmeiners, ha saputo reagire con grande determinazione, dimostrando di avere un’ampia rosa a disposizione.