L’immagine inedita di Ammar al-Baluchi
Il Guardian ha pubblicato la prima immagine di un detenuto della “guerra al terrore” in un sito segreto della Cia. Si tratta di Ammar al-Baluchi, uno dei cinque uomini di Guantanamo Bay accusati dal governo degli Stati Uniti di aver pianificato gli attacchi dell’11 settembre. La fotografia, condivisa con il Guardian dagli avvocati di Baluchi, si ritiene risalga all’inizio del 2004, quando aveva 26 anni. L’immagine mostra Baluchi nudo, con i genitali coperti su decisione degli avvocati per preservare la sua dignità, ammanettato, con i capelli rasati ma la barba folta, in una stanza luminosa come in una clinica. Baluchi fissa la telecamera con uno sguardo che sembra esprimere un mix di paura e rassegnazione.
La fotografia è stata probabilmente scattata nel black site della Cia a Bucarest. Nello scatto, Baluchi, la cui storia ha costituito la base per un personaggio del film ‘Zero Dark Thirty’, è probabilmente pronto per il transito verso un altro black site.
Baluchi è stato arrestato per la prima volta a Karachi, in Pakistan, nell’aprile 2003 e poi segretamente spostato tra cinque black sites da maggio 2003 a settembre 2006. Da allora, è stato trattenuto a Guantanamo, anche se non è stato condannato per alcun crimine.
Il contesto della “guerra al terrore”
La pubblicazione di questa fotografia assume un’importanza particolare nel contesto della “guerra al terrore” dichiarata dagli Stati Uniti dopo gli attacchi dell’11 settembre. La CIA ha utilizzato una rete di siti segreti, i black sites, per interrogare i sospetti terroristi in modo extragiudiziale, spesso ricorrendo a metodi di tortura. L’esistenza di questi siti è stata a lungo negata dal governo americano, ma è stata poi confermata da diversi report e testimonianze.
La pubblicazione di questa fotografia, che ritrae un detenuto in un sito segreto della CIA, rappresenta un passo importante verso la trasparenza e la responsabilizzazione. L’immagine solleva interrogativi sull’uso della tortura e sulle violazioni dei diritti umani perpetrate negli interrogatori dei sospetti terroristi.
La trasparenza e la memoria
La pubblicazione di questa fotografia è un atto di coraggio e di responsabilità. La trasparenza è fondamentale per contrastare l’impunità e per garantire che gli abusi del passato non si ripetano. L’immagine di Baluchi serve a ricordare le atrocità commesse in nome della “guerra al terrore” e a spingere per una maggiore trasparenza e accountability.