La chiusura dello stabilimento di Bologna
L’Industria Italiana Autobus ha comunicato ai sindacati la decisione di trasferire i 77 dipendenti della produzione della sede di Bologna a Flumeri, in provincia di Avellino. Questo trasferimento, di fatto, decreta la chiusura dello stabilimento produttivo bolognese a partire dal 16 settembre. A Bologna resterebbero solo gli impiegati.
La notizia è stata accolta con sconcerto dai sindacati, che hanno denunciato la modalità con cui l’azienda ha comunicato la decisione, definendola “scorretta” e “un sfregio alla città di Bologna”. Il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, ha espresso la sua indignazione, sottolineando che l’annuncio è arrivato il pomeriggio dell’ultimo giorno di lavoro e il 2 agosto, un giorno “non casuale” per la città di Bologna.
“C’è un tema di metodo. Annunciano la chiusura della produzione di un’azienda il pomeriggio dell’ultimo giorno di lavoro e cercano di approfittare dei tempi della chiusura per avvantaggiarsi nella procedura. Oltre alla scorrettezza, il 2 agosto a Bologna non è un giorno casuale. O denota un’ignoranza senza limiti, e confermerebbe l’inadeguatezza dell’imprenditore, oppure è voluto: l’ennesimo sfregio sulla città di Bologna. Non so cosa è peggio”, ha dichiarato Bulgarelli.
L’intervento del Mimit
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha annunciato la sospensione della procedura di trasferimento dei dipendenti, a seguito di un colloquio con i titolari dell’azienda. Il Mimit ha inoltre comunicato che il 2 settembre si terrà un incontro tra azienda e organizzazioni sindacati per discutere del piano industriale dell’impresa e dei risvolti occupazionali.
“A seguito del colloquio intercorso fra i titolari dell’azienda Industria Italiana Autobus e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la procedura per il trasferimento dei dipendenti della produzione della sede di Bologna a Flumeri è stata sospesa”, si legge in una nota del Mimit. “Il 2 settembre si terrà un incontro tra azienda e organizzazioni sindacati presso il Mimit sul piano industriale dell’impresa e i risvolti occupazionali.”
Il futuro dell’industria automobilistica italiana
La chiusura dello stabilimento di Bologna di Industria Italiana Autobus è un segnale preoccupante per il futuro dell’industria automobilistica italiana. La delocalizzazione della produzione è un fenomeno in crescita, che rischia di portare alla perdita di posti di lavoro e di competenze nel nostro paese. È importante che il governo e le istituzioni locali si impegnino a sostenere le aziende italiane e a creare un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione. In questo contesto, la sospensione della procedura di trasferimento da parte del Mimit è un segnale positivo, ma è fondamentale che l’incontro del 2 settembre porti a una soluzione che tuteli i lavoratori e il futuro dell’azienda.