Diritti negati ai manifestanti in Venezuela
Le proteste in Venezuela, scoppiate a seguito delle elezioni presidenziali del 28 luglio vinte da Nicolas Maduro, continuano a lasciare il segno. I parenti dei manifestanti incarcerati e diverse ong denunciano che il governo sta impedendo loro di ricevere assistenza giuridica e di avere contatti con le rispettive famiglie.
Stefania Migliorini, coordinatrice legale di Foro Penal, ha affermato che alcune persone arrestate vengono portate davanti a “tribunali per il terrorismo” senza accesso ad una difesa con avvocati privati. Questa situazione, secondo l’ong, viola i diritti fondamentali dei manifestanti e crea un clima di incertezza e paura.
Un numero di detenuti incerto
Secondo Foro Penal, sono state registrate “più di 250 persone detenute”, di età compresa tra i 15 e i 65 anni. Tuttavia, la cifra potrebbe essere molto più alta, dato che sono state ricevute circa “672 denunce di familiari” da lunedì scorso, quando sono scoppiate le prime dimostrazioni.
La mancanza di trasparenza da parte del governo venezuelano rende difficile ottenere un quadro completo della situazione. Le ong denunciano che le autorità non stanno fornendo informazioni accurate sul numero di detenuti e sulle loro condizioni di detenzione.
Preoccupazione per la situazione in Venezuela
La situazione in Venezuela è preoccupante. Le denunce di violazioni dei diritti umani e di impedimenti legali e familiari sono gravi. È importante che la comunità internazionale si attivi per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei manifestanti e per favorire un dialogo costruttivo tra il governo e l’opposizione.