Turismo irresponsabile nell’Area Marina Protetta di Tavolara
Due turisti americani sono stati multati con una sanzione di 354 euro a testa per aver utilizzato le moto d’acqua all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo, ignorando i divieti e le raccomandazioni. L’episodio, che ha visto i due vacanzieri sfrecciare a forte velocità in sella ai loro jet ski, si è verificato nella spiaggia di Cala Brandinchi, dove l’uso di moto d’acqua è vietato a tutti tranne alle forze dell’ordine e ai mezzi di soccorso.
I due turisti, passeggeri di uno yacht di lusso ormeggiato davanti alla spiaggia, hanno iniziato il loro “show” in sella alle moto d’acqua, incuranti delle regole e delle raccomandazioni. Il loro comportamento ha attirato l’attenzione dei bagnanti, che hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. Due motovedette del corpo forestale della Caletta, impegnate in un servizio di vigilanza marittima, hanno bloccato e identificato i due turisti.
Il rispetto dell’ambiente e la tutela dell’Area Marina Protetta
L’Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo è un’area di grande valore ambientale e paesaggistico, che ospita una ricca biodiversità marina. La sua tutela è fondamentale per preservare l’ecosistema marino e per garantire la sostenibilità del turismo in questa zona.
L’uso di moto d’acqua all’interno dell’Area Marina Protetta è vietato per evitare il disturbo alla fauna marina e per prevenire l’inquinamento delle acque. Solo le forze dell’ordine e i mezzi di soccorso sono autorizzati a utilizzare le moto d’acqua all’interno dell’area protetta.
Un fenomeno in crescita: il “turismo cafone”
L’episodio dei due turisti americani multati è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto il “turismo cafone” invadere le coste sarde, in particolare quelle del nord est dell’isola. Pochi giorni fa, una location per un party privato è stata allestita sulla spiaggia di Talmone a Palau, mentre l’isola di Soffri nell’Arcipelago di La Maddalena, anch’essa protetta da vincoli ambientali e paesaggistici, è stata presa di mira dai turisti cafoni.
Questo fenomeno è preoccupante, perché mette a rischio la tutela ambientale e la bellezza delle coste sarde. È fondamentale che le autorità competenti intensifichino i controlli e le verifiche per contrastare il “turismo cafone” e per tutelare l’ambiente e il patrimonio culturale della Sardegna.
Il ruolo del Corpo Forestale e i controlli intensificati
Il Corpo Forestale è impegnato in un’intensa attività di vigilanza marittima all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo. I controlli e le verifiche sono parte dell’attività del personale della base Navale della Calatta, che proseguirà incessantemente per tutta l’estate, con un’attenzione particolare al periodo di Ferragosto.
La direttrice del servizio territoriale dell’Ispettorato Forestale di Nuoro, Gonaria Dettori, ha commentato: “I controlli e le verifiche all’interno dell’Area Marina Protetta sono parte dell’attività di cui è incaricato il personale della base Navale della Calatta, che proseguirà incessantemente per tutta l’estate, concentrando uomini e forze soprattutto nel periodo a cavallo con Ferragosto”.
La tutela dell’ambiente e la responsabilità individuale
L’episodio dei due turisti americani multati ci ricorda l’importanza della tutela dell’ambiente e della responsabilità individuale. È fondamentale che tutti i turisti siano consapevoli delle regole e dei divieti che vigono nelle aree protette, e che si comportino in modo responsabile per preservare la bellezza e l’integrità di questi luoghi. La Sardegna, con le sue coste e il suo mare, è un patrimonio prezioso che va tutelato e valorizzato. Il turismo sostenibile è un obiettivo che tutti dobbiamo perseguire, per garantire che le future generazioni possano godere di questo patrimonio unico.