Minorenni in comunità dopo l’aggressione a un clochard
Sei minorenni sono stati posti in comunità a seguito dell’aggressione a un clochard di nazionalità romena avvenuta a San Costantino Calabro il 25 maggio scorso. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del tribunale dei minorenni di Catanzaro, che ha ritenuto necessario l’allontanamento dei ragazzi dall’ambiente in cui è maturata la condotta delittuosa.
Il Gip ha ipotizzato l’aggravante della discriminazione razziale, evidenziando che il sistema familiare non è apparso funzionale a neutralizzare la spiccata propensione delittuosa degli indagati. Il rigoroso distacco dal territorio e dall’ambiente, secondo il Gip, è necessario per contrastare l’influenza dei circuiti che hanno favorito l’agire dei minorenni.
L’aggressione e il contesto
L’aggressione, avvenuta il 25 maggio, ha visto coinvolto un clochard di nazionalità romena. La notizia ha suscitato preoccupazione e indignazione nella comunità locale. L’ipotesi di discriminazione razziale sollevata dal Gip del tribunale dei minorenni di Catanzaro ha acceso il dibattito sulla necessità di contrastare ogni forma di intolleranza e violenza.
Il provvedimento di collocamento in comunità è stato ritenuto necessario per garantire la sicurezza della comunità e per consentire ai minorenni di ricevere un supporto adeguato per affrontare le proprie difficoltà e rieducare il loro comportamento.
Considerazioni
L’episodio di San Costantino Calabro evidenzia l’importanza di un approccio multidisciplinare per contrastare la violenza giovanile e la discriminazione. È fondamentale investire in programmi di prevenzione e di educazione alla legalità, nonché in servizi di supporto per le famiglie e i ragazzi a rischio. La comunità locale ha un ruolo cruciale nel promuovere la tolleranza e il rispetto reciproco, contrastando ogni forma di intolleranza e violenza.