Borse europee in calo dopo la Fed
Le Borse europee hanno proseguito la loro flessione anche oggi, seguendo la scia negativa di Wall Street. L’indice Stoxx 600 ha registrato un calo dello 0,2%, con Parigi e Milano in calo dell’1,3%, Francoforte dell’1,1% e Madrid dello 0,5%. Londra è stata l’unica eccezione, con un rialzo dello 0,3% dopo la decisione della Bank of England di tagliare i tassi di interesse.
Banche sotto pressione
Il settore bancario è stato il più colpito, con un calo del 2,7%. Le banche soffrono per la prospettiva di un’ulteriore riduzione dei tassi di interesse, che potrebbe erodere i loro margini di profitto. In Italia, la situazione è ulteriormente aggravata dalle indiscrezioni su possibili interventi governativi sugli extraprofitti delle banche.
Energia in rialzo
In controtendenza, il settore energetico ha registrato un rialzo dello 0,6%, trainato dal rialzo del prezzo del petrolio. Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente continuano a alimentare le preoccupazioni per la stabilità delle forniture di energia, spingendo i prezzi al rialzo.
Spread Btp-Bund in aumento
Lo spread tra Btp e Bund è salito a 137 punti, con il tasso del decennale italiano al 3,63% e quello tedesco al 2,26%. Il decennale del Regno Unito è sceso di sette punti base al 3,88% dopo il taglio dei tassi da parte della banca centrale.
Piazza Affari: Tenaris e Prysmian in calo
A Piazza Affari, Tenaris e Prysmian hanno registrato cali significativi, rispettivamente del 7% e del 5%, dopo la pubblicazione dei loro risultati trimestrali. Anche le banche italiane hanno subito forti cali, con Mps in calo del 3,7%, Unicredit del 3,4%, Banco Bpm e Intesa del 2,6%. Ferrari ha invece registrato un rialzo del 4,2% dopo la pubblicazione di risultati in aumento e la revisione al rialzo delle stime. Nexi (+3,2%) e Tim (+1,8%) hanno anch’esse registrato un rialzo dopo la pubblicazione dei loro risultati.
Un contesto incerto
Le Borse europee si muovono in un contesto incerto, con diverse variabili che influenzano i mercati. La decisione della Fed di mantenere i tassi invariati, ma di lasciare aperta la possibilità di un taglio a settembre, ha creato un clima di attesa e incertezza. Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente continuano a pesare sui mercati, mentre l’inflazione rimane un fattore di preoccupazione. In questo contesto, è difficile prevedere come si evolveranno i mercati nei prossimi mesi.