La minaccia della disinformazione
La disinformazione sta crescendo in Europa in vista delle elezioni europee, con un aumento sia qualitativo che quantitativo. Lo afferma un alto funzionario europeo che ha conoscenza diretta del dossier. La campagna punta a creare confusione e sfiducia nel processo democratico, con la Russia come principale sospettata.Le tecniche impiegate prevedono sia interferenze dirette che indirette, con attori impegnati ad amplificare frizioni già presenti nel dibattito pubblico, come ad esempio le proteste degli agricoltori.L’Ue è in allerta e in contatto con i 27 stati membri per proteggere le elezioni. Le autorità stanno monitorando attentamente la situazione e si stanno preparando a rispondere alle minacce in modo rapido ed efficace.
La rete Pravda: un esempio concreto
Un esempio pratico di come la disinformazione viene diffusa è la rete Pravda. Dalle indagini di EDMO – European Digital Media Observatory – è emerso che nell’arco di una settimana (20-26 marzo 2024) la rete Pravda è stata attivata in 19 paesi dell’Ue.Tutti i siti web della rete Pravda utilizzano lo stesso tipo di fonti, in particolare i media russi di proprietà o controllati dallo Stato, come Tass, RIA, Lenta, Tsargrad e così via. I siti ripubblicano spesso contenuti provenienti da account specifici, il che suggerisce un elevato volume di automazione. Il loro comune modus operandi indica chiaramente un coordinamento dietro le loro pubblicazioni.
La sfida della disinformazione
La disinformazione rappresenta una seria minaccia per la democrazia. È fondamentale che i cittadini siano consapevoli di questa minaccia e siano in grado di discernere le informazioni vere da quelle false. L’Ue sta lavorando per contrastare la disinformazione, ma è importante che anche i cittadini svolgano il loro ruolo, informandosi da fonti affidabili e diffidando di informazioni sospette.