Costner e la politica: “I politici dovrebbero preoccuparsi di far migliorare la nostra vita, non la loro”
Kevin Costner, in visita al Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, ha incontrato la stampa per parlare di “Horizon – An American Saga”, la sua nuova serie western che racconta l’ombra lunga e sanguinosa del sogno americano. Il regista ha espresso il suo disappunto per l’accoglienza tiepida ricevuta dal film negli Stati Uniti, ma ha anche ribadito la sua convinzione che la vera misura di un’opera sia la sua durata nel tempo.
Costner ha poi affrontato alcuni temi politici, affermando di voler andare a votare per esercitare il diritto per cui molte persone hanno combattuto. Ha anche criticato i politici americani, sostenendo che dovrebbero preoccuparsi di migliorare la vita dei cittadini e non solo di rimanere in carica.
“I politici Usa – ha aggiunto – dovrebbero preoccuparsi di far migliorare la nostra vita, non la loro. Credo sia importante che non si preoccupino solo di rimanere in carica per il resto della propria vita”.
L’eredità di “Balla coi lupi” e il futuro di “Horizon”
Costner ha poi parlato del suo legame con il genere western, ricordando il successo di “Balla coi lupi” (1990), vincitore di sette Oscar. Ha spiegato che “Horizon” è un progetto a cui tiene molto, e che lo considera un viaggio in America realizzato da europei.
“Non so se effettivamente questi quattro film siano per me più importanti di qualsiasi altro mio lavoro, ma sono molto orgoglioso perché è un viaggio in America realizzato da europei”, ha detto Costner.
Il regista ha anche rivelato che la seconda parte della quadrilogia è già stata girata, anche se la data di uscita è stata posticipata dal 15 agosto.
“Peccato – ha aggiunto poi – che Horizon non sia stato accolto come avrei voluto in America in sala, me la stessa cosa era successa con Fandango nel 1985. La fiducia in un film purtroppo si riduce oggi ai risultati al botteghino del primo weekend. Credo invece che l’unico modo per giudicare un’opera sia la sua durata nel tempo, un qualcosa che possa continuare con i tuoi figli e poi con i tuoi nipoti”.
Un viaggio nel passato: l’America di “Horizon”
“Horizon – An American Saga” racconta l’espansione verso ovest degli Stati Uniti nel XIX secolo, un periodo di grande trasformazione e di grandi conflitti. Costner ha spiegato che il film esplora l’ombra lunga e sanguinosa del sogno americano, un sogno che ha portato alla conquista di nuove terre e alla soppressione dei nativi americani.
“Siamo un paese molto giovane e questo andare verso il west ha soddisfatto la realizzazione dei sogni di molti europei, magari vostri antenati, questo però purtroppo ha comportato anche lo schiacciamento, l’eliminazione di persone, di nazioni, di popoli che vivevano lì da 15.000 anni come i Nativi americani”, ha detto Costner.
“C’erano allora in America novanta milioni di bufali, veniva considerato il giardino dell’Eden, qualcosa di non toccato, infinito. E le persone che vivevano in Europa, soprattutto quelle delle classi più basse, sapevano che c’era un posto al di là dell’oceano dove c’era una terra sterminata, una terra infinita che potevi andare a prendere”.
Il cast di “Horizon”
Nel cast di “Horizon – An American Saga”, al fianco di Kevin Costner troviamo Sienna Miller, Sam Worthington e Jena Malone. Costner interpreta Hayes Ellison, un uomo che cerca di vivere in pace in un mondo pericoloso, ma che è capace di qualsiasi cosa se provocato.
“Non esiste un western senza una donna”, ha detto Costner a proposito del ruolo di Sienna Miller.
L’eredità di un genere e la critica sociale
Costner, con “Horizon”, si confronta con l’eredità del western, un genere che ha spesso glorificato la conquista del West e la figura del cowboy. Il regista, però, non si limita a riproporre i cliché del genere, ma sceglie di affrontare la storia del West con un sguardo critico, evidenziando i lati oscuri del sogno americano. La scelta di mettere in scena la violenza e la soppressione dei nativi americani dimostra la volontà di Costner di non eludere le contraddizioni della storia americana. “Horizon” si presenta quindi come un’opera che vuole andare oltre la semplice nostalgia per il passato, per riflettere sul presente e sul futuro degli Stati Uniti.