Protesta nel carcere di Terni: detenuti denunciano sovraffollamento e carenze sanitarie
I detenuti del carcere di Terni hanno terminato una protesta che ha evidenziato la grave situazione di sovraffollamento e la carenza di assistenza sanitaria all’interno della struttura. La protesta, che ha visto i detenuti rifiutare di rientrare in cella, è stata organizzata per denunciare le condizioni di vita all’interno del carcere, ritenute inaccettabili.
Il Garante dell’Umbria, Giuseppe Caforio, è intervenuto per mediare la situazione, incontrando i detenuti e ascoltando le loro richieste. Caforio ha confermato la gravità della situazione, sottolineando la forte carenza di personale della polizia penitenziaria e l’abnorme numero di detenuti, arrivato a 570, molti dei quali trasferiti dalla Toscana e con problemi psichici.
Il Garante ha denunciato la situazione critica, affermando che il personale della polizia penitenziaria lavora in condizioni estreme, con turni di servizio prolungati e un carico di lavoro insostenibile. Ha sottolineato l’urgenza di interventi strutturali immediati per decongestionare le carceri e per migliorare l’assistenza sanitaria, con l’implementazione di medici e infermieri.
La protesta è rientrata grazie agli impegni assunti dal Garante e dal comando della polizia penitenziaria, ma permane un equilibrio precario dovuto alle oggettive situazioni di sovraffollamento e carenze sanitarie. Il Garante ha auspicato che il Parlamento e il Dipartimento Carcerario intervengano per riportare una situazione di vivibilità all’interno del carcere di Terni e delle altre carceri umbre.
Le richieste dei detenuti
I detenuti hanno denunciato la situazione di sovraffollamento delle celle, con un numero eccessivo di persone confinate in spazi ristretti. Hanno inoltre lamentato la carenza di assistenza sanitaria, con difficoltà ad accedere a cure adeguate per patologie importanti e serie. Il Garante ha ascoltato decine di detenuti, ognuno dei quali ha espresso il proprio disagio e le proprie esigenze specifiche.
Le conseguenze della protesta
La protesta è terminata grazie agli impegni assunti dal Garante e dal comando della polizia penitenziaria, ma la situazione resta delicata. Il Garante ha auspicato che il Parlamento e il Dipartimento Carcerario intervengano tempestivamente per risolvere i problemi di sovraffollamento e carenze sanitarie, al fine di riportare una situazione di vivibilità all’interno del carcere di Terni e delle altre carceri umbre.
Considerazioni personali
La situazione nel carcere di Terni è un esempio lampante del problema del sovraffollamento carcerario in Italia. Il sovraffollamento non solo viola i diritti fondamentali dei detenuti, ma crea anche un ambiente malsano e pericolosissimo per tutti. È fondamentale che il Parlamento e il Dipartimento Carcerario intervengano con misure concrete e immediate per decongestionare le carceri e migliorare le condizioni di vita dei detenuti. La salute e il benessere dei detenuti sono un diritto inalienabile, e la loro dignità deve essere sempre rispettata.