Il successo e la paura del futuro
Emanuela Fanelli, attrice premiata per la sua interpretazione in “C’è ancora domani”, racconta a Vanity Fair il suo percorso artistico e le sue riflessioni sulla vita. Dopo aver svolto mille lavori diversi, dal call center alla baby sitter, ha finalmente trovato la sua strada nella recitazione, ma non senza dubbi e incertezze. Ancora oggi, nonostante il successo, si interroga sul futuro e sulla durata del suo “periodo d’oro”.
“Ho smesso di chiedermi quanto durerà. Perché devo farmi venire l’ansia? Se dovesse finire domani, è stato bello. Non volevo recitare per diventare famosa, nemmeno per i soldi: non li ho mai avuti, sono più libera perché non ho uno standard di vita altissimo e soprattutto sono stata felice anche quando mi arrangiavo e andavo in vacanza in tenda. Ora devo stare attenta: non sarà per sempre “il momentino carino” di Emanuela Fanelli, arriveranno altre attrici.”
L’amicizia con Paola Cortellesi e il ruolo in “C’è ancora domani”
L’attrice racconta con sincerità il suo rapporto di amicizia con Paola Cortellesi, che l’ha voluta nel suo film “C’è ancora domani”.
“Mi imbarazza parlare di lei, perché siamo davvero amiche e perché credo che quando verbalizzo certe cose perdano un po’ di valore. Ci siamo conosciute otto anni fa, abbiamo girato insieme Gli ultimi saranno ultimi, ci siamo state molto simpatiche e ogni tanto ci sentivamo. Un giorno mi ha chiamata: “Vieni che ti voglio raccontare il mio film”, sapevo che lo stava scrivendo. Alla fine del racconto ha detto: “Mi piacerebbe che Marisa fossi tu”. E io: «“Non lo fare perché mi vuoi bene”. Lei mi ha mandato a quel paese. L’ansia per me è stata doppia: non deludere un’artista stimata e l’amica mia.”
Il MeToo in Italia
Emanuela Fanelli riflette sul MeToo in Italia, che a suo avviso non ha avuto lo stesso impatto che in Francia.
“È rimasto confinato alle esperienze personali delle singole attrici, annacquato dal chiacchiericcio più o meno velato del: “Però sotto sotto ti ha fatto comodo”. Non c’era un clima di grande accoglienza delle testimonianze.”
L’attrice confessa di non aver mai subito molestie sul lavoro, ma di aver avuto un’esperienza negativa nella vita privata: “Avevo 18 anni, ero in treno, stavo leggendo. È passato un uomo che mi ha dato una spinta con la mano, il tempo di alzare lo sguardo e l’ho trovato che si stava masturbando tra due vagoni. In genere sono molto reattiva, in quel caso mi sono paralizzata. Ero gelata. Quando ho fatto per alzarmi, lui è scappato. Mi sono seduta vicino a una signora, che mi ha confidato che le era accaduta una cosa simile.”
La vita sentimentale e il desiderio di maternità
Emanuela Fanelli affronta con ironia e sincerità il tema della sua vita sentimentale e del desiderio di maternità.
“Purtroppo no, mi spiace, mi avete dato pure la copertina. Il nuovo titolo potrebbe essere: “Emanuela Fanelli non se la carica nessuno, nonostante tutto”. Non uso le app di incontri, mi imbarazza e mi annoia la fase della presentazione: di che cosa ti occupi, quali sono i tuoi hobby… Eppure, la maggior parte delle mie conoscenze si è fidanzata o sposata grazie a Tinder. Quando c’è qualcuno che mi piace, poi, entro in modalità “amica del calcetto”: non proprio la tecnica seduttiva più efficace. E agli appuntamenti tendo a esagerare con le battute, come se dovessi fare cabaret o animazione.”
Sulla maternità, l’attrice afferma: “Ho 38 anni, dovrebbe scattarmi l’orologio biologico. Invece no. Non che non li voglia categoricamente. Sono questioni private. Stesso discorso per i commenti sull’aspetto fisico: basta parlare del corpo degli altri.”
L’autenticità di Emanuela Fanelli
Emanuela Fanelli si presenta come una donna autentica e sincera, che non ha paura di affrontare temi delicati e personali con onestà e ironia. La sua riflessione sul MeToo in Italia e sulla sua vita sentimentale dimostra una grande consapevolezza di sé e del mondo che la circonda. La sua storia è un esempio di come il successo non sia un traguardo finale, ma un punto di partenza per continuare a crescere e a interrogarsi sul proprio percorso.