La fine di un’epoca
Il Sassuolo è retrocesso in Serie B. Un verdetto che, dopo mesi di prestazioni altalenanti, non sorprende. La squadra emiliana, che per 11 anni consecutivi ha incantato il calcio italiano con un gioco brillante e risultati sorprendenti, ha perso la sua anima. Le cessioni di talenti come Frattesi, Scamacca, Locatelli, Raspadori e Acerbi, seppur economicamente vantaggiose, hanno lasciato un vuoto difficile da colmare. Non sempre i sostituti sono stati all’altezza, e la squadra ha pagato lo scotto di una rosa meno competitiva.
La scomparsa di Squinzi e la perdita di identità
La scomparsa di Giorgio Squinzi, il patron che nel 2002 aveva rilevato il Sassuolo dalla C2 portandolo ai massimi livelli, ha segnato un punto di svolta. La sua visione, la sua passione e la sua lungimiranza avevano fatto del club un modello di virtuosismo calcistico. Dopo la sua morte, nel 2019, qualcosa è cambiato. Si è persa la coesione, l’identità e la forza di un progetto che aveva portato il Sassuolo a sfidare le grandi del calcio italiano.
Un mercato fallimentare e un ambiente sfavorevole
Il mercato estivo 2023 si è rivelato un fallimento. La squadra, pur avendo incassato importanti somme per le cessioni, non è riuscita a trovare i rinforzi necessari per affrontare la Serie A. L’ambiente, poi, non ha aiutato. Lo stadio, di proprietà del Sassuolo, è spesso stato un campo neutro, con i tifosi ospiti che hanno trovato terreno fertile e un pubblico neroverde spesso assente. Le partite casalinghe, per il Sassuolo, sono state spesso come se fossero in trasferta. L’allenamento a Sassuolo, la residenza di molti giocatori a Modena e le partite a Reggio Emilia, città dove il club non è mai stato visto di buon occhio, hanno contribuito a creare una situazione di incertezza e disorientamento.
L’infortunio di Berardi e il declino finale
L’infortunio di Domenico Berardi, il leader tecnico della squadra, il talento che ha sempre scelto di restare a Sassuolo, è stato un colpo durissimo. Undici gare fa, quando arrivò Ballardini, Berardi si ruppe il tendine d’Achille. Da quel momento, la squadra ha raccolto solo due vittorie, sei sconfitte e tre pareggi. Troppo poco per uscire dalla zona retrocessione. I 74 gol subiti, un dato allarmante, hanno evidenziato le lacune difensive della squadra.
Un futuro incerto
Ora il Sassuolo ripartirà dalla Serie B. Un nuovo allenatore, un mercato in fermento, un futuro incerto. Il destino di Giovanni Carnevali, il direttore generale, e di Giovanni Rossi, il direttore sportivo, è appeso a un filo. Cambieranno molti giocatori, con la speranza di riaprire un nuovo capitolo. Il Sassuolo dovrà ritrovare la sua identità, la sua forza e la sua passione per tornare a competere ai massimi livelli.
La fine di un ciclo?
La retrocessione del Sassuolo è un duro colpo per il calcio italiano. Un club che, con un modello di gestione virtuoso, ha saputo sfidare le grandi squadre per anni. La perdita di identità, il mercato fallimentare e l’infortunio di Berardi hanno contribuito al declino. Sarà interessante vedere come il Sassuolo reagirà a questa sfida. Riuscirà a ripartire dalla Serie B con la stessa forza e la stessa determinazione che lo ha portato al successo? Solo il tempo ce lo dirà.