La cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano
Massoud Pezeshkian, il nuovo presidente eletto in Iran, ha giurato in Parlamento durante una cerimonia di insediamento che ha visto la partecipazione di numerosi funzionari di alto livello del mondo politico straniero e iraniano. La cerimonia, che si è tenuta a Teheran, è stata un evento di grande rilievo, con la presenza di delegazioni provenienti da 86 paesi e 104 delegazioni straniere, secondo il vicepresidente del parlamento, Alireza Sharifi.
Tra gli ospiti stranieri si sono distinti il vice segretario del Servizio europeo per l’azione esterna, Enrique Mora, supervisore per l’Unione europea dei colloqui per il rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano, i presidenti del Tajikistan e dell’Indonesia, Emomalī Rahmon e Joko Widodo, e i primi ministri di Cuba, Pakistan, Siria, Armenia, Georgia e Iraq.
La lista degli altri partecipanti stranieri include l’inviato speciale del premier giapponese, i vicepresidenti di Brasile e Turkmenistan, il presidente della Duma russa, i ministri degli esteri egiziano e sudafricano, il ministro degli interni del Qatar, gli inviati speciali di Oman e Bahrein, il viceministro del governo talebano in Afghanistan e il vice capo del comitato del congresso cinese. Anche i leader dei gruppi delle milizie regionali sostenute dall’Iran, tra cui Hezbollah, Hamas, il movimento della Jihad islamica e gli Houthi yemeniti, hanno partecipato alla cerimonia.
Il programma di Pezeshkian e la formazione del governo
Dopo il giuramento, Pezeshkian avrà due settimane di tempo per presentare le linee generali del suo programma e i membri del governo. La Repubblica islamica iraniana prevede che i ministri dell’Intelligence, della Difesa, dell’Interno e degli Affari Esteri siano nominati sotto la supervisione diretta della Guida suprema, Ali Khamenei, che ha anche l’ultima parola su tutte le principali direzioni politiche.
Pezeshkian ha promesso di formare un gabinetto che sia la “manifestazione dell’unità nazionale”, includendo donne e rappresentanti di tutte le fazioni e le minoranze religiose. Questa promessa rappresenta un tentativo di costruire un governo che rifletta la diversità della società iraniana e che possa promuovere la coesione sociale.
Le sfide che attendono Pezeshkian
Il nuovo presidente iraniano si troverà ad affrontare numerose sfide, tra cui la crisi economica, le tensioni con l’Occidente, le difficoltà interne e la crescente influenza di attori regionali come Hezbollah e Hamas. La sua promessa di formare un governo di unità nazionale potrebbe essere un passo importante per affrontare queste sfide, ma sarà fondamentale vedere come Pezeshkian riuscirà a mettere in pratica questa promessa e a gestire le diverse fazioni politiche all’interno del Paese.