Il ritorno di un maestro della comicità
L’editore Sellerio annuncia la pubblicazione dei romanzi di P.G. Wodehouse, in particolare della serie del maggiordomo Jeeves e il suo padrone Bertie Wooster, a cura e nuova traduzione di Beatrice Masini. Il primo volume, “Alla buon’ora Jeeves!” (pp. 384 – 16,00 euro), segna il ritorno di un autore che, secondo le parole di Giorgio Manganelli, “è uno scrittore… di rara originalità” e che “fa sempre ridere, come può essere una cosa seria?”. Manganelli, in un’analisi acuta, sottolinea l’importanza di Wodehouse, un autore che, a suo avviso, è stato ingiustamente “sempre alla periferia della letteratura” e che merita un posto di rilievo nella storia della letteratura inglese.
L’autore di “Alla buon’ora Jeeves!” è considerato un maestro della comicità, un “geniale e avventuroso” scrittore che ha saputo creare un mondo di personaggi indimenticabili, con le loro stravaganze e le loro situazioni paradossali. La sua scrittura è “estremamente divertente”, come sottolinea Manganelli, e la sua capacità di creare situazioni comiche è “meticulosamente divertente”.
Le opere di Wodehouse sono caratterizzate da un’eleganza e una leggerezza che le rendono un’oasi di serenità in un mondo spesso caotico e stressante. La sua scrittura è un balsamo per l’anima, un modo per evadere dalla realtà e lasciarsi trasportare in un mondo di fantasia e di risate.
In “Alla buon’ora Jeeves!” troviamo Bertie Wooster alle prese con le sue solite disavventure, sempre pronto a cacciarsi in situazioni imbarazzanti e a dover contare sull’intelligenza e la scaltrezza del suo fedele Jeeves per uscirne indenne.
Il libro è un’occasione per riscoprire un autore che ha saputo conquistare il cuore di milioni di lettori in tutto il mondo e per immergersi in un mondo di comicità e di leggerezza.
La comicità di Wodehouse: un’analisi critica
Wodehouse, secondo Manganelli, ha saputo portare “il tono mentale” della commedia antica nel ventesimo secolo, un secolo “piuttosto sinistro”. La sua comicità non è basata sull’estro, ma sull'”esattezza del congegno comico”, che si traduce in situazioni apparentemente irrealistiche, ma che in realtà sono “come una recitazione che fa sentire reale la finzione”.
Le opere di Wodehouse sono state interpretate anche come una critica sociale implicita, con il servitore Jeeves che rappresenta una figura superiore a tutti quanti, in un mondo di riti e convenzioni ridicole. L’Inghilterra aristocratica di queste storie è già morta quando Wodehouse la racconta, ma questo non diminuisce il valore universale dei suoi personaggi e delle sue storie.
Ognuno di noi, in un certo senso, ha un po’ di Bertie Wooster dentro di sé, con la sua nobiltà e la sua sciocca degradazione. Le situazioni in cui si trova Wooster, con i suoi piani che si risolvono sempre in disastri, sono un riflesso della nostra quotidianità, con le sue sfide e le sue difficoltà.
Un’introduzione alla vita e all’opera di Wodehouse
Beatrice Masini, curatrice e traduttrice di “Alla buon’ora Jeeves!”, scrive una bella introduzione in cui ci presenta la figura di P.G. Wodehouse (1881-1975). Wodehouse, arrivato in Inghilterra da Hong Kong a due anni, ebbe una vita ricca di esperienze e di successi. Dopo la high school, entrò in banca, ma ben presto la sua carriera letteraria decollò.
Wodehouse ha scritto quasi cento romanzi, uno ogni tre mesi all’inizio, poi ogni sei. La sua scrittura è stata apprezzata non solo per i libri, ma anche per le sue canzoni e collaborazioni con personaggi come Zigfeld e Gershwin. Ha lavorato anche a Hollywood, dove ha firmato una ventina di sceneggiature per il neonato cinema sonoro.
L’introduzione di Masini non tace sull’ombra che calò nel dopoguerra su Wodehouse, accusato di collaborazionismo coi nazisti per alcune sue trasmissioni radiofoniche. Accuse da cui fu scagionato dopo lunghe indagini e anche per il sostegno pubblico di Orwell.
Masini conclude la sua introduzione sottolineando la “misura perfetta” dei romanzi di Wodehouse, che finiscono “in levare, come uno strappo, come un’intervista si chiudesse con una domanda”.
La traduzione di Beatrice Masini
Beatrice Masini firma anche la traduzione di “Alla buon’ora Jeeves!”, che, secondo Manganelli, non è “facile per niente”. Il linguaggio di Wodehouse è “incantevole”, perché “l’inglese si presta stupendamente a quelle lievi oscillazioni di tono che sono non di rado irresistibili”.
La Masini ha saputo rendere in italiano la leggerezza e la comicità di Wodehouse, mantenendo intatto lo spirito originale dei suoi romanzi.
Un’occasione per riflettere sui rapporti umani
In un momento storico come questo, di hater e fake, di crisi economica e animi esasperati, la leggerezza e la comicità di Wodehouse possono essere un’occasione per riflettere sui rapporti umani e sul verso giusto in cui si dovrebbero prendere e risolvere le cose.
Le storie di Wooster e Jeeves ci mostrano come le relazioni umane possono essere complesse e come la comunicazione e la comprensione reciproca siano fondamentali per risolvere i conflitti.
I romanzi di Wodehouse ci invitano a guardare il mondo con un occhio ironico e a non prenderci troppo sul serio. Ci ricordano che la vita è fatta di alti e bassi, di momenti di gioia e di momenti di difficoltà, e che la cosa importante è saper affrontare le sfide con un sorriso.
Un’eredità che continua a vivere
L’eredità di P.G. Wodehouse continua a vivere attraverso le sue opere, che continuano a far ridere e a far riflettere i lettori di tutto il mondo.
Con la pubblicazione di “Alla buon’ora Jeeves!” da parte di Sellerio, un nuovo pubblico potrà scoprire la magia della scrittura di Wodehouse e lasciarsi trasportare in un mondo di comicità e di leggerezza.
Un’occasione per riscoprire un grande autore
“Alla buon’ora Jeeves!” è un’occasione per riscoprire un grande autore, un maestro della comicità che ha saputo conquistare il cuore di milioni di lettori in tutto il mondo.
Le sue opere sono un’oasi di serenità in un mondo spesso caotico e stressante, un modo per evadere dalla realtà e lasciarsi trasportare in un mondo di fantasia e di risate.
Un’eredità che continua a vivere
L’eredità di P.G. Wodehouse continua a vivere attraverso le sue opere, che continuano a far ridere e a far riflettere i lettori di tutto il mondo.
Con la pubblicazione di “Alla buon’ora Jeeves!” da parte di Sellerio, un nuovo pubblico potrà scoprire la magia della scrittura di Wodehouse e lasciarsi trasportare in un mondo di comicità e di leggerezza.
L’attualità di Wodehouse
La comicità di Wodehouse, pur essendo ambientata in un’epoca passata, conserva una straordinaria attualità. I suoi personaggi, con le loro debolezze e le loro stravaganze, sono un riflesso della natura umana, che non cambia nel tempo. Le situazioni in cui si trovano, con i loro piani che si risolvono sempre in disastri, sono un’allegoria della vita stessa, con i suoi imprevisti e le sue sfide.
La leggerezza e l’ironia di Wodehouse ci offrono una prospettiva diversa sulla realtà, un modo per affrontare le difficoltà con un sorriso e per non prenderci troppo sul serio. In un mondo sempre più frenetico e stressante, la sua comicità è un balsamo per l’anima, un’oasi di serenità in cui rifugiarsi.