Silvio Orlando torna all’Ambra Jovinelli con “Ciarlatani”
Silvio Orlando torna a calcare le scene dell’Ambra Jovinelli, teatro che lo ha visto protagonista nella scorsa stagione con “La vita davanti a sé”. Questa volta, l’attore porterà in scena “Ciarlatani”, un’opera del drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón.
“Ciarlatani” è un testo che si addentra nel mondo del teatro, raccontando le sfide e le complessità che gli attori affrontano quotidianamente. L’opera esplora il tema del giudizio, un peso che grava sulle spalle degli artisti e che, secondo Orlando, si è diffuso nella società contemporanea.
“È un testo che parla della vita che facciamo noi attori, ma che ha comunque una valenza universale. Noi attori, tutti noi che facciamo questo mestiere, sentiamo sempre il peso del giudizio altrui, un fattore che un po’ ci rovina l’esistenza: però questa difficoltà mi sembra che sia ormai diventata una cosa molto diffusa. Siamo tutti diventati degli attori in scena e i nostri fallimenti sono per questo diventati sempre più feroci: lo spettacolo ci parla invece della necessità di volersi bene, di perdonarsi un po’ di più. Di avere il diritto di fallire, senza per questo sentirci dei perdenti.”
Un’analisi del sistema teatrale italiano
Orlando non si limita a parlare del suo nuovo spettacolo, ma offre anche un’analisi critica del sistema teatrale italiano. Sottolinea come la crescente domanda del pubblico non sia soddisfatta a causa della chiusura di molti teatri e dell’eccessiva burocrazia che ostacola lo sviluppo del settore.
“Non riusciamo neppure più ad andare dietro, a soddisfare, la richiesta del pubblico. Che è molto più ampia di quella che noi riusciamo ad intercettare. Ci sono troppi teatri chiusi e il moltiplicarsi di meccanismi burocratici che purtroppo, soprattutto nel Teatro, sono diventati molto invadenti. È stato creato un mostro burocratico che invece di favorire lo Spettacolo, al contrario lo sta penalizzando. E questo influisce anche sulla qualità di quello che si vede in scena.”
L’attore riconosce, però, l’eccellenza di alcuni teatri come l’Ambra Jovinelli, che si distinguono per la serietà del loro lavoro e per la capacità di ascoltare il pubblico.
“Per fortuna, però, ci sono luoghi come l’Ambra Jovinelli che fanno un lavoro serio, ascoltando allo stesso tempo il proprio pubblico. E incontrandolo a metà strada.”
Un’opportunità di riflessione
L’analisi di Silvio Orlando sul sistema teatrale italiano e sulla società contemporanea solleva importanti questioni. La sua critica alla burocrazia e al peso del giudizio offre un’opportunità di riflessione sulla necessità di un cambiamento nel modo in cui il teatro viene gestito e percepito. Il suo appello all’auto-accettazione e al perdono, inoltre, si inserisce in un dibattito più ampio sulla pressione sociale e la ricerca di un’identità autentica in un mondo sempre più performativo.