La richiesta di un padre disperato
Giovanni Battista Maestri, padre di Mattia, un bambino di 11 anni in coma vegetativo da quattro anni a causa del consumo di un formaggio contaminato dal batterio Escherichia coli, ha lanciato un appello accorato per la sicurezza alimentare. In una conferenza stampa, Maestri ha chiesto il divieto dei formaggi con latte crudo per i bambini sotto i 10 anni, come già avviene in altri Paesi europei. La sua richiesta è nata dal dolore per la condizione del figlio e dalla consapevolezza che il caso di Mattia non è isolato. “Quello che è successo al mio Mattia, è successo anche in altre parti d’Italia”, ha affermato, denunciando una “strage di bambini” che deve essere fermata.
La sentenza e la battaglia a livello nazionale
La richiesta di Maestri arriva a seguito della conferma della condanna in appello per l’ex presidente del caseificio sociale di Coredo, Lorenzo Biasi, e del casaro, Gianluca Fornasari, per lesioni gravissime. Il giudice del Tribunale di Trento ha previsto una provvisionale di 600.000 euro per il bambino e 200.000 per ciascuno dei due genitori. Maestri ha chiarito che la provvisionale verrà utilizzata per “salvare altre vite”, sottolineando che la sua lotta non è per denaro. “La mia è stata una battaglia di Davide contro Golia”, ha detto, spiegando che non è riuscito a salvare il figlio, ma che il caso di Mattia servirà a salvare altri bambini. “Siamo stati gli unici ad andare fino in fondo e a dimostrare il nesso causale. Ora l’intenzione è di muoverci a livello nazionale e fare in modo che il Governo intervenga in materia. I formaggi lavorati con latte crudo a medio-bassa stagionatura devono essere dichiarati pericolosi”, ha affermato.
Il sostegno di associazioni e la lotta per la sicurezza alimentare
Maestri ha già avviato contatti con diverse associazioni nazionali, tra cui Progetto Alice Onlus, per portare avanti la sua battaglia. La sua determinazione è evidente anche dalle minacce che ha ricevuto, ma che non lo hanno scoraggiato. “Ho ricevuto minacce anonime e lettere con disegnate pistole, ma questo mi dà ancora più coraggio. Ora Apt deve ritirare quel marchio vergognoso”, ha concluso.
L’impegno per la sicurezza alimentare
Il caso di Mattia solleva un’importante questione di sicurezza alimentare. La richiesta di Maestri di vietare i formaggi con latte crudo per i bambini sotto i 10 anni apre un dibattito sul ruolo delle istituzioni nel garantire la sicurezza alimentare e la tutela dei consumatori, soprattutto i più fragili. La sua determinazione e il suo impegno per la memoria del figlio potrebbero portare a un cambiamento significativo nella legislazione italiana in materia di sicurezza alimentare.
Un appello per la sicurezza alimentare
La storia di Mattia e la battaglia del padre per la sua sicurezza alimentare sono un monito per le istituzioni e per l’intera società. La sicurezza alimentare è un diritto fondamentale e la tutela dei consumatori, soprattutto dei bambini, è una responsabilità primaria. Il caso di Mattia rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza di una legislazione più stringente e di un controllo più accurato sulla filiera alimentare, al fine di prevenire tragedie come quella che ha colpito la famiglia Maestri.