Borse europee in rialzo, occhi puntati sulle trimestrali e sull’inflazione USA
Le Borse europee hanno chiuso la giornata in territorio positivo, con l’indice d’area Stoxx 600 in crescita dello 0,5%. Il mercato è stato sostenuto dalle trimestrali di alcune società, in particolare nel settore energetico e del lusso, e dall’attesa per l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, che potrebbe fornire indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali in merito all’allentamento della politica monetaria.
Parigi ha guidato la ripresa con un guadagno dello 0,9%, trainata da EssilorLuxottica (+7,9%) e Hermes (+4,5%), che hanno registrato risultati in crescita nel primo semestre. Anche Londra (+0,9%), Francoforte (+0,3%) e Milano (+0,2%) hanno chiuso in positivo. Madrid, invece, è rimasta fiacca (-0,05%).
Il comparto dell’energia è stato uno dei motori della ripresa, con un rialzo dell’1,4%. Eni (+3,9%) ha guidato il settore, grazie ai risultati del semestre che hanno superato le attese. Il prezzo del petrolio, invece, è rimasto debole. Il Wti ha ceduto lo 0,1% a 78,2 dollari al barile, mentre il Brent si è attestato a 82,3 dollari (-0,05%).
Il settore del lusso ha registrato un rimbalzo del 2,1%, con Lvmh (+1,8%), Kering (+2,8%) e Burberry (+3,2%) in rialzo dopo le performance negative delle precedenti sedute. Anche il settore automobilistico ha chiuso in positivo (+0,4%), con Porsche (+1,9%) e Mercedes (+0,4%) in rialzo, mentre Stellantis (-1,8%) è sceso dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali.
Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato un lieve rialzo. Lo spread tra Btp e Bund è sceso a 135 punti, con il tasso del decennale italiano al 3,8% e quello tedesco al 2,44%. L’oro, bene rifugio per eccellenza, ha registrato una flessione, attestandosi a 2.373 dollari l’oncia (-0,3%). Tra le materie prime, il gas è salito del 3% a 32,8 euro al megawattora.
L’attesa per l’inflazione USA e le mosse delle banche centrali
Gli investitori sono in attesa dell’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, che sarà pubblicato nei prossimi giorni. Questo dato è considerato un indicatore chiave per comprendere le prossime mosse delle banche centrali in merito all’allentamento della politica monetaria. L’inflazione è un fattore determinante per le decisioni delle banche centrali, che cercano di mantenere un equilibrio tra la crescita economica e la stabilità dei prezzi.
Se l’inflazione dovesse risultare più alta del previsto, le banche centrali potrebbero essere costrette a mantenere i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo, il che potrebbe avere un impatto negativo sulla crescita economica. Al contrario, se l’inflazione dovesse risultare più bassa del previsto, le banche centrali potrebbero essere in grado di allentare la politica monetaria, il che potrebbe favorire la crescita economica.
Il ruolo del settore energetico e del lusso
Il settore energetico ha registrato una buona performance, con Eni in rialzo del 3,9% grazie ai risultati del semestre che hanno superato le attese. Il prezzo del petrolio, invece, è rimasto debole, con il Wti in calo dello 0,1% e il Brent in calo dello 0,05%.
Il settore del lusso ha registrato un rimbalzo, con Lvmh, Kering e Burberry in rialzo dopo le performance negative delle precedenti sedute. Il settore del lusso è considerato un indicatore di fiducia dei consumatori, e la sua performance potrebbe essere influenzata dalle prospettive economiche globali.
L’incertezza economica globale
L’incertezza economica globale continua a pesare sui mercati finanziari. La guerra in Ucraina, l’inflazione elevata e le tensioni geopolitiche contribuiscono a creare un contesto di volatilità. Gli investitori stanno cercando di valutare l’impatto di questi fattori sulle prospettive economiche globali e sulle decisioni delle banche centrali.