Netanyahu: “Lo scontro è tra barbarie e civiltà”
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha pronunciato un discorso al Congresso Usa, definendo lo scontro in corso non come uno scontro di civiltà ma come uno scontro tra barbarie e civiltà. “Quello che sta accadendo non è uno scontro di civiltà ma tra barbarie e civilizzazione, tra coloro che glorificano la morte e coloro che glorificano la vita”, ha affermato Netanyahu, aggiungendo che per far trionfare le forze della civiltà “Usa e Israele devono stare insieme”.
Netanyahu si è detto “profondamente onorato per avermi concesso di parlare per la quarta volta in questa cittadella della democrazia”.
Protesta dei democratici
Il discorso di Netanyahu è stato accolto da una protesta da parte dei democratici, con circa 80-100 posti lasciati vuoti in segno di dissenso. Si tratta di un numero maggiore rispetto ai 58 posti vuoti registrati nel 2015, quando Netanyahu si era rivolto al Congresso per la terza volta.
La protesta dei democratici è stata motivata da una serie di fattori, tra cui la politica di Netanyahu nei confronti dei palestinesi e la sua opposizione all’accordo nucleare con l’Iran.
Un discorso controverso
Il discorso di Netanyahu al Congresso Usa è stato un evento controverso, che ha evidenziato le profonde divisioni all’interno della politica americana e le tensioni tra Stati Uniti e Israele. Le parole di Netanyahu, che ha definito lo scontro in corso come uno scontro tra barbarie e civiltà, sono state interpretate da alcuni come un appello alla guerra e una giustificazione per l’aggressione militare. La protesta dei democratici ha dimostrato che non tutti sono d’accordo con la visione di Netanyahu e che le politiche di Israele sono oggetto di un dibattito acceso negli Stati Uniti. È importante ricordare che la questione del conflitto israelo-palestinese è complessa e non può essere ridotta a uno scontro tra bene e male. La ricerca di una soluzione pacifica e duratura richiede un dialogo aperto e un impegno da parte di tutte le parti coinvolte.