Boom di domande, ma contributi ridotti
Il credito d’imposta per le Zes del Mezzogiorno sta riscontrando un grande successo, con un numero elevato di domande da parte delle imprese. Tuttavia, questa massiccia richiesta ha portato a una drastica riduzione della percentuale del contributo che viene erogato. La situazione sta creando malcontento tra le imprese, che lamentano la difficoltà di accedere ai fondi necessari per i loro investimenti.
Le proteste delle imprese e le accuse di Fitto
Le imprese stanno protestando contro la riduzione dei contributi, accusando il governo di non aver previsto un adeguamento delle risorse a fronte dell’aumento delle domande. Il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Raffaele Fitto, ha riconosciuto il successo della misura, ma ha accusato l’Agenzia delle Entrate di aver adottato un provvedimento sbagliato. Fitto ha sottolineato che il credito d’imposta è stato introdotto nel 2016 con uno stanziamento iniziale di 617 milioni di euro all’anno, che è stato poi aumentato negli anni successivi, raggiungendo 1,8 miliardi di euro per il 2024.
Le risorse stanziate per il credito d’imposta
Il ministro ha ricordato che il governo Meloni ha deciso di stanziare per il 2024 la cifra più alta mai stanziata per incentivare gli investimenti al Sud, pari a 1,8 miliardi di euro. Questo aumento delle risorse, secondo Fitto, dimostra l’impegno del governo per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Un successo con un problema
La situazione del credito d’imposta per le Zes del Mezzogiorno evidenzia un problema comune a molte politiche di incentivazione: il successo della misura può portare a una riduzione dei contributi individuali se le risorse non vengono adeguate. In questo caso, è importante che il governo riesca a trovare un equilibrio tra l’obiettivo di incentivare gli investimenti e la necessità di garantire un supporto adeguato a tutte le imprese che ne fanno richiesta.