Parigi 2024: un’Olimpiade all’insegna della moda e del talento italiano
Andrew Howe, ex campione di salto in lungo e acclamato ospite del festival di Giffoni, ha espresso grande entusiasmo per le prossime Olimpiadi di Parigi. “Che Olimpiadi saranno? Beh siamo pur sempre a Parigi, saranno dei giochi all’insegna della moda, c’è anche la pista viola. Scherzi a parte, sarà una grande Olimpiade. Parigi la renderà fantastica. Ci andrò tra poco ma ci sono stato e c’era davvero una bella atmosfera. Credo che sarà una cosa nuova e non vedo l’ora di vedere tutte le novità”, ha dichiarato Howe.
Il campione ha poi rivolto la sua attenzione al team italiano di atletica, in particolare a Mattia Furlani: “La vedo bene infatti sarò li a tifare e non vedo l’ora di vedere questa olimpiade perché ci divertiremo perché l’Italia sta tirando fuori dei campioni incredibili. In questi ultimi anni è una gioia incredibile perché abbiamo passato anni veramente difficili. Furlani io lo conosco da quando è nato, è un fenomeno. Un misto fra Mike Powell e Bob Beamon praticamente.”
L’esperienza di Howe alle Olimpiadi e la sua visione del futuro
Howe ha poi condiviso la sua esperienza personale alle Olimpiadi, ammettendo di non aver mai raggiunto il massimo delle sue potenzialità: “O arrivavo da infortunato o ero troppo giovane, però l’atmosfera la porto sempre nel cuore.”
Guardando al futuro, Howe ha rivelato di essere interessato al mondo del cinema: “Stiamo pensando al mondo del cinema e mi piacerebbe molto.”
L’importanza degli idoli e la gestione dell’ansia
Parlando dei suoi idoli, Howe ha sottolineato l’importanza di avere un modello a cui ispirarsi, ma anche di superare i propri limiti: “Da piccolo avevo tanti idoli. I ragazzi di oggi guardano i calciatori o i tennisti, mentre i miei idoli forse non sanno neanche chi sono. Mi sono sempre posto l’obiettivo di diventare migliore di loro e di diventare migliore di tutti, che è quello che devono fare i ragazzi di oggi. E ai ragazzi della generazione che sta gareggiando adesso dico sempre di prendere spunto ma prefissarsi di fare meglio.”
Infine, Howe ha condiviso la sua esperienza con l’ansia da competizione: “E’ una cosa che va gestita altrimenti non riesci a rendere come dovresti. Pensare troppo non aiuta. Lo staff in questo svolge un ruolo importantissimo.”
Un’Olimpiade di speranza per l’atletica italiana
Le parole di Andrew Howe ci offrono uno sguardo positivo sul futuro dell’atletica italiana. La sua fiducia in Mattia Furlani, definito un “fenomeno”, e la sua gioia per la nuova generazione di campioni, suggeriscono che l’Italia potrebbe essere pronta a tornare a brillare sulla scena internazionale. Sarà interessante vedere se le aspettative di Howe si concretizzeranno alle Olimpiadi di Parigi.