Un nuovo tentativo per lo sviluppo sostenibile e la tassa sui miliardari
Il G20 si riunirà a Rio per riprendere i negoziati sullo sviluppo sostenibile e la tassa globale sui miliardari, che si erano arenati a febbraio a San Paolo. L’incontro tra il ministro delle Finanze brasiliano, Fernando Haddad, e la segretaria del Tesoro Usa, Janet Yellen, è un segnale positivo che indica la volontà di entrambe le parti di trovare un accordo.
Le divergenze sui dossier di geopolitica avevano portato alla chiusura del precedente incontro senza un accordo. Tuttavia, la presidenza del G20 ha studiato una scappatoia per evitare conflitti e veti incrociati: una dichiarazione standard sulla geopolitica che non dovrebbe generare controversie.
Oltre alla dichiarazione standard, si prevede la pubblicazione di un documento che riassume i vari dossier trattati e un testo sulla cooperazione internazionale in materia fiscale. Quest’ultimo include la proposta brasiliana di una tassa del 2% sul patrimonio dei 3000 miliardari al mondo, ispirata all’idea dell’economista francese Gabriel Zucman. Questa tassa potrebbe generare un extra gettito stimato in 250 miliardi di dollari all’anno.
Resistenza degli Stati Uniti
La proposta brasiliana non è però priva di ostacoli. Gli Stati Uniti, tra gli altri, hanno espresso resistenze alla tassa sui miliardari.
La posizione degli Stati Uniti è comprensibile. Il Paese è da sempre un fautore del libero mercato e della libera circolazione dei capitali. Una tassa sui miliardari potrebbe essere vista come un ostacolo a questi principi.
Tuttavia, la proposta brasiliana è stata presentata come una misura per finanziare lo sviluppo sostenibile e per ridurre le disuguaglianze. In un mondo sempre più interconnesso, è importante che i Paesi collaborino per affrontare le sfide globali. La tassa sui miliardari potrebbe essere un passo in questa direzione.
Il futuro del G20
Il G20 ha un ruolo cruciale nel plasmare il futuro dell’economia globale. Il successo dei negoziati sullo sviluppo sostenibile e la tassa sui miliardari potrebbe essere un segnale positivo che indica la volontà dei Paesi di cooperare per affrontare le sfide globali.
La proposta brasiliana è ambiziosa, ma potrebbe essere un punto di partenza per una discussione più ampia sulla giustizia fiscale e sulla redistribuzione della ricchezza. La resistenza degli Stati Uniti è un ostacolo importante, ma non insormontabile. Un compromesso è possibile, e sarebbe un segnale positivo per il futuro del G20.