Una retrospettiva per riscoprire Judit Elek
La 65ª edizione del Festival dei Popoli di Firenze, in programma dal 2 al 10 novembre, ospiterà una retrospettiva dedicata alla regista ungherese Judit Elek. Si tratta della prima retrospettiva in Italia dedicata alla cineasta, nata dalla collaborazione tra il Festival dei Popoli e la Calliope Arts Foundation. L’iniziativa fa parte del progetto triennale “Women trailblazers in documentary cinema”, che si propone di riscoprire il lavoro di registe il cui contributo al cinema documentaristico è stato spesso sottovalutato o dimenticato.
Judit Elek sarà presente a Firenze per incontrare il pubblico durante una masterclass e per presentare i suoi film, opere che hanno raccontato l’Ungheria nella seconda metà del Novecento, un periodo storico complesso e ricco di trasformazioni. I suoi film affrontano temi delicati come l’Olocausto, la guerra fredda, la vita durante il regime sovietico e il Sessantotto, offrendo uno sguardo profondo e personale su un Paese in continua evoluzione.
La regista, oggi 87enne, ha spiegato le sue motivazioni per dedicarsi alla regia: “Sono diventata regista per poter raccontare quello che vedo intorno a me, quello che ho vissuto, quello che hanno vissuto i vecchi in questo piccolo paese in cui sembra sempre esserci un potere diverso da quello che la gente vorrebbe, idealmente giusto e buono, ma lo sopporta perché crede che ciò sia in qualche modo inevitabile. E io, come un Don Chisciotte al femminile, mi oppongo ai mulini a vento, non mi arrendo, e spero di morire così.”
Elek ha poi aggiunto: “E c’è poi un’altra motivazione, il fatto che dopo 60 anni di lavoro mi rendo conto che il mio film più vecchio è ancora vivo e ha un impatto sulle persone, se hanno l’opportunità di vederlo.”
Un omaggio che si inserisce in un progetto più ampio
L’omaggio a Judit Elek si inserisce in un più ampio percorso di sostegno da parte di Calliope Arts al Festival dei Popoli. Il festival, infatti, presenterà nelle prossime edizioni omaggi e focus dedicati a cineaste trascurate dalla storiografia dell’arte cinematografica.
Questo progetto rappresenta un’importante iniziativa per la valorizzazione del lavoro di registe spesso dimenticate, contribuendo a riequilibrare la narrazione storica del cinema documentaristico e a dare voce a prospettive diverse.
Il Festival dei Popoli, con la sua attenzione ai documentari di qualità e la sua capacità di promuovere il dialogo interculturale, si conferma un palcoscenico ideale per la riscoperta di figure come Judit Elek, che hanno saputo raccontare la realtà con sguardo critico e sensibilità.
Un’occasione per riscoprire il cinema ungherese
La retrospettiva dedicata a Judit Elek rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire il cinema ungherese, un cinema spesso trascurato dalla critica internazionale. I film di Elek, con la loro capacità di raccontare la storia e la società ungherese con autenticità e profondità, offrono uno spaccato significativo di un periodo storico complesso e ricco di sfide. L’omaggio al Festival dei Popoli, con la sua attenzione alla diversità e all’inclusività, contribuisce a riportare alla luce il valore di un cinema che merita di essere riscoperto.