Un atto intimidatorio a Crotone
Nella notte tra il 27 e il 28 luglio, un’auto aziendale di Video Calabria è stata incendiata a Crotone. L’incendio è avvenuto in via Sculco, nel cuore della città, sotto la sede dell’emittente. L’allarme è scattato poco dopo l’una di notte, e i vigili del fuoco sono intervenuti prontamente per evitare che le fiamme raggiungessero il serbatoio dell’auto, scongiurando un’esplosione potenzialmente pericolosa in una zona densamente abitata. La vettura, una Dr, era utilizzata dai giornalisti, cameraman e tecnici per gli spostamenti durante i servizi televisivi.
Le indagini e i possibili motivi
L’editore di Video Calabria, Salvatore Gaetano, ha sporto denuncia alle autorità, che stanno indagando per identificare i colpevoli. Le telecamere di videosorveglianza della zona saranno analizzate per verificare la presenza di immagini utili all’identificazione dei responsabili. L’incidente solleva interrogativi sui possibili motivi dell’intimidazione. Si ipotizza che l’atto possa essere legato all’operato della redazione giornalistica o all’impegno politico dell’editore, che è consulente esterno del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Al momento, Gaetano non ha rilasciato dichiarazioni.
La risposta di Video Calabria
In un articolo pubblicato sul sito internet TGCal24, Video Calabria ha espresso la propria determinazione a proseguire il proprio lavoro, definendo l’incidente come “un’intimidazione chiara”. L’emittente ha sottolineato che l’incendio è stato rivolto a un mezzo aziendale utilizzato dai giornalisti, e non a un’auto privata. Video Calabria ha ribadito il suo impegno a “proseguire come sempre a schiena dritta ed a testa alta”, ricordando la sua storia di resistenza alle intimidazioni, come quelle subite tra il 1987 e il 1988, quando furono fatte esplodere tredici bombe alla sede dell’emittente e all’indirizzo del fondatore Elio Riga.
Un passato di intimidazioni
L’incidente di Crotone riporta alla memoria il passato di intimidazioni subite da Video Calabria. Tra il 1987 e il 1988, l’emittente fu bersaglio di una serie di attentati, con l’esplosione di tredici bombe alla sede e all’indirizzo del fondatore Elio Riga. L’emittente ha dimostrato la sua resilienza, superando le difficoltà del passato e continuando a svolgere il suo ruolo informativo.
Riflessioni sull’intimidazione
L’incendio dell’auto aziendale di Video Calabria è un atto grave che mette in discussione la libertà di stampa e il diritto di cronaca. L’intimidazione, se confermata, rappresenta un attacco alla libertà di espressione e un tentativo di silenziare la voce di un’emittente che ha sempre svolto un ruolo importante nel panorama informativo calabrese. È fondamentale che le autorità facciano luce sulle motivazioni dell’incendio e che la comunità si unisca nel condannare qualsiasi forma di violenza e di intimidazione nei confronti dei giornalisti.