Aponte contro Signorini: “Spinelli ha occupato il Carbonile, basta con questa indecenza”

L’accusa di Aponte

L’armatore Gianluigi Aponte, durante un’audizione in procura come persona informata dei fatti nell’ambito dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari Giovanni Toti, ha accusato l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova, Paolo Emilio Signorini, di aver favorito l’occupazione abusiva di aree portuali da parte di Aldo Spinelli. Aponte ha affermato di aver appreso da Matteo Catani, amministratore delegato di Gnv, che Spinelli aveva occupato le aree del Carbonile, e di non aver mai avuto un dossier su di lui. Nonostante ciò, Aponte ha ammesso di essere a conoscenza dell’occupazione abusiva di Spinelli.

Lo sfogo di Aponte

Le dichiarazioni di Aponte sono emerse dalle carte dell’inchiesta. L’armatore, intercettato in una conversazione con Signorini, ha espresso un duro sfogo, lamentando la concessione di ulteriori 14.000 mq a Spinelli da parte dell’Autorità portuale. Aponte ha definito la situazione “indecente” e ha minacciato di citare in giudizio Signorini e l’Autorità portuale se non gli fosse stato concesso lo spazio richiesto. “Mi sono scocciato”, ha tuonato Aponte, “la gentilezza è presa per coglionaggine. È indecente quello che sta succedendo verso il nostro gruppo, non è accettabile, è una mancanza di rispetto.”

L’inchiesta e gli arresti

L’inchiesta che ha portato alle dichiarazioni di Aponte ha portato agli arresti domiciliari di Giovanni Toti e Paolo Emilio Signorini. Signorini era stato inizialmente arrestato e poi trasferito ai domiciliari dopo oltre due mesi di carcere. L’inchiesta riguarda presunti illeciti legati alla gestione del porto di Genova.

Le implicazioni dell’accaduto

Le dichiarazioni di Aponte sollevano gravi dubbi sulla gestione del porto di Genova e sulla possibile connivenza tra alcuni esponenti istituzionali e figure come Aldo Spinelli. L’inchiesta in corso dovrà fare luce su queste accuse e accertare eventuali responsabilità. La vicenda mette in discussione la trasparenza e la correttezza nella gestione di un bene pubblico di fondamentale importanza per l’economia della città e del territorio.