Convalidati i fermi per la sparatoria ai Quartieri Spagnoli
Il gip del tribunale di Napoli ha convalidato i quattro fermi notificati dalla Squadra Mobile nell’ambito delle indagini sulla sparatoria avvenuta nei Quartieri Spagnoli, circa un mese fa, in cui rimase ferito Pietro Savio, 36 anni, figlio dell’ex boss-scrittore Mario Savio.
I fermati sono Emanuele Criscuolo (23 anni), Vincenzo Egidio (32 anni) e Salvatore Marramao (41 anni), accusati di tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso. A Pietro Savio viene contestato il reato di uso di arma da fuoco, anch’esso aggravato dal metodo mafioso, connesso alla sua difesa durante l’aggressione.
Le indagini: tangenti e regolamenti di conti
Le indagini, coordinate dalla DDA partenopea, hanno rivelato che i tre fermati avrebbero tentato di uccidere Savio per non sottostare alle sue richieste. In sostanza, Savio avrebbe imposto loro il pagamento di una tangente in cambio della possibilità di continuare le loro attività illecite, verosimilmente lo spaccio di droga.
Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione e criminalità nei Quartieri Spagnoli, dove le fazioni criminali si contendono il controllo del territorio e del mercato della droga.
Un contesto di violenza e criminalità
La sparatoria ai Quartieri Spagnoli è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di violenze che hanno caratterizzato la zona negli ultimi anni. Il quartiere, un tempo vivace e ricco di storia e cultura, è stato progressivamente assorbito da una spirale di criminalità e di violenza, che ha minato la sicurezza e la tranquillità dei residenti.
Le autorità stanno lavorando per riportare la legalità e la sicurezza nei Quartieri Spagnoli, ma la lotta contro la criminalità organizzata è lunga e complessa.
Un’ombra di passato e presente
L’episodio di sparatoria ai Quartieri Spagnoli mette in luce un contesto di violenza e criminalità che continua a persistere in alcune zone di Napoli. Il fatto che Pietro Savio, figlio di un ex boss-scrittore, sia stato coinvolto in un regolamento di conti, fa riflettere sul peso del passato e sulle difficoltà di un percorso di riabilitazione e reinserimento sociale.
L’indagine in corso potrebbe svelare ulteriori dettagli su una rete di tangenti e di controllo del territorio che si estende ben oltre i confini dei Quartieri Spagnoli. La lotta contro la criminalità organizzata è una sfida complessa che richiede un impegno costante da parte delle autorità e della società civile.