Un viaggio musicale nel cuore della Calabria
Mimmo Cavallaro, considerato uno degli interpreti più autorevoli della musica popolare calabrese, ha da poco pubblicato il suo ottavo album, “Mirjiu”. Il disco è un omaggio alla Calabria, alla sua bellezza, ai suoi personaggi e agli aspetti più autentici della vita in questa regione. Cavallaro, nato e cresciuto a Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, racconta in “Mirjiu” la sua infanzia, i luoghi in cui è cresciuto e le storie di persone che hanno contribuito a plasmare l’identità della sua terra. L’album è un viaggio emozionante nel cuore della cultura calabrese, un’esplorazione della sua anima più profonda.
“Sono veramente contento di questo disco, che arriva sette anni dopo l’uscita di ‘Calanchi'” – racconta Cavallaro – “I brani che vi sono contenuti rappresentano una successione di sensazioni e di emozioni connessi a personaggi, storie della mia infanzia e luoghi che parlano di quella piccola parte di Calabria in cui ho vissuto con la mia famiglia. Lo spopolamento e l’abbandono lasciano segni indelebili nell’anima di chi ha vissuto i profumi, i suoni ed i momenti della sua terra. Con contadini e pastori che ne hanno rispettato e amato ogni essere e ogni cosa”.
Cavallaro, con la sua musica, vuole far emergere le cose più belle della Calabria, spesso ignorate o sottovalutate, combattendo i pregiudizi che ancora persistono. Il suo lavoro, sul piano musicale, è molto articolato e va alla ricerca di sonorità nuove che si intrecciano con diversi generi, creando un sound originale e coinvolgente.
Collaborazioni e sonorità innovative
“Mirjiu” è un disco ricco di collaborazioni. Oltre a Cavallaro, che canta e suona la chitarra battente, troviamo Andrea Simonetta alla chitarra e alla mandola, Gabriele Albanese alla lira calabrese, al sax e altri strumenti a fiato, Silvio Ariotta al basso elettrico, Francesco Carioti alla batteria, al tamburello ed a tutte le percussioni, e Martina Farcomeni all’organetto.
Tra le voci che arricchiscono l’album ci sono Antonella Ruggiero in “Ninna oh”, Davide Van De Sfroos in “Una storia mille storie” e Marcello Cirillo in “Tarantella di lu Sciorru”. Il violino di Jamal Oassini (Tangeri Cafè Orkestra) suona in “Giamba u violinista”, mentre il rapper Kento si cimenta in un’inedita interpretazione in “Mirjiu”.
L’album, che contiene 11 brani in dialetto calabrese e uno in lingua italiana, è un esempio di come la musica popolare possa essere reinterpretata e arricchita da sonorità innovative, senza perdere la sua autenticità. “Mirjiu” è un disco che celebra la Calabria in tutte le sue sfaccettature, un viaggio musicale che ci porta alla scoperta di una terra ricca di storia, cultura e tradizioni.
Un omaggio alla Calabria autentica
“Mirjiu” è un disco che va oltre la semplice rappresentazione della musica popolare calabrese. È un omaggio alla Calabria autentica, quella che si cela dietro i luoghi comuni e i pregiudizi. Cavallaro, con la sua musica, ci invita a guardare oltre le apparenze e a scoprire la bellezza di una regione spesso dimenticata. È un disco che parla di radici, di identità, di memoria e di amore per la propria terra. Un disco che ci fa riflettere sull’importanza di preservare le tradizioni e di valorizzare la diversità culturale.