Il settore dei media audiovisivi in Italia: un panorama in evoluzione
Il settore dei servizi media audiovisivi in Italia, che comprende televisione, radio, quotidiani e periodici, ha registrato un valore di circa 11,5 miliardi di euro nel 2023, in calo rispetto ai 12,2 miliardi del 2019. All’interno di questo panorama, la televisione continua a crescere, mentre la radio mantiene una posizione stabile. Al contrario, la quota di quotidiani e periodici è in calo progressivo e strutturale.
Il Presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, nella relazione annuale al Parlamento, ha sottolineato come queste tendenze, strettamente legate alla rivoluzione digitale, abbiano un impatto significativo sulle dinamiche concorrenziali, sulla protezione dei consumatori e sulla tutela del pluralismo.
La situazione dei quotidiani e periodici, in particolare, ha spinto l’Agcom a sollecitare una nuova legge sull’editoria, necessaria per affrontare le sfide poste dal contesto digitale in continua evoluzione.
L’Agcom e la tutela del pluralismo
L’Agcom, oltre a concludere il processo di valorizzazione del Sic per il 2021, ha approvato a marzo le Linee guida relative alle verifiche della sussistenza di posizioni lesive del pluralismo, ai sensi dell’art. 51 del Tusma.
Queste Linee guida, in un’ottica di better regulation, chiariscono le modalità di accertamento di una posizione lesiva del pluralismo e dettagliano gli indicatori individuati dal legislatore, stabilendo le modalità operative di misurazione.
Nel nuovo contesto digitale, oltre ai ricavi, assumono rilievo gli indici di diffusione dei contenuti informativi, la convergenza tra settori, le sinergie con mercati contigui, la disponibilità e il controllo di dati.
La necessità di una riforma per la stampa quotidiana
Nell’aprile 2024, l’Agcom ha segnalato al governo l’opportunità di una riforma della disciplina relativa alle concentrazioni nella stampa quotidiana, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 67 del 1987.
L’Autorità ha sottolineato che i limiti ex ante stabiliti dal legislatore nel 1987, che si riferiscono esclusivamente alle copie cartacee, non sono più in grado di rappresentare le posizioni all’interno del mercato, oggi caratterizzato dalla forte integrazione tra formato cartaceo, copia digitale e servizi online.
La necessità di una riforma della disciplina relativa alle concentrazioni nella stampa quotidiana è quindi un’esigenza pressante per garantire un mercato editoriale più equo e competitivo in un’era digitale.
Le sfide del digitale per il settore editoriale
La trasformazione digitale sta impattando profondamente sul settore editoriale, con una crescente migrazione dei lettori verso i media online e una conseguente diminuzione del peso dei quotidiani e periodici tradizionali.
È fondamentale che il legislatore intervenga con una nuova legge sull’editoria per affrontare le sfide del digitale e garantire la sostenibilità economica del settore, la tutela del pluralismo e la qualità dell’informazione.
La riforma dovrebbe tenere conto della convergenza tra i media tradizionali e digitali, promuovendo la competizione leale e la diversità di voci.
L’Agcom, con la sua esperienza e competenza, ha un ruolo chiave nel guidare questo processo di adattamento e innovazione del settore editoriale italiano.