Il Riesame conferma il rischio di reiterazione del reato
Il tribunale del Riesame di Genova ha respinto l’istanza di revoca degli arresti domiciliari per Aldo Spinelli, imprenditore genovese accusato di corruzione per avere finanziato il comitato del governatore Giovanni Toti. L’ordinanza, emessa dal collegio presieduto dal giudice Massimo Cusatti, conferma il rischio di reiterazione del reato, pur riconoscendo che il pericolo di inquinamento delle prove sarebbe ormai superato.
La presenza di contanti e il finanziamento di una cena elettorale
I giudici hanno motivato la loro decisione con la presenza di una considerevole somma di denaro in contanti, pari a 215.000 euro oltre a dollari e sterline, trovata nella cassaforte di Spinelli durante le perquisizioni. Per i magistrati, questa somma potrebbe essere una “provvista idonea per effettuare nuovi pagamenti non tracciabili”, con una “finalità che non si stenta a presumere delittuosa” in considerazione della sproporzione tra la somma e le spese quotidiane di Spinelli. Inoltre, l’imprenditore è stato accusato di aver finanziato la campagna elettorale di Toti con la partecipazione di dieci persone alla cena elettorale di aprile 2024, un impegno assunto dopo un incontro con Toti a Montecarlo nel marzo 2024.
L’accusa di corruzione
Spinelli è accusato di corruzione per aver “foraggiato” il comitato di Giovanni Toti, anch’egli ai domiciliari dal 7 maggio, in cambio della velocizzazione delle pratiche che gli interessavano. L’inchiesta è ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi.
Un caso che solleva interrogativi sulla trasparenza politica
Il caso Spinelli solleva importanti interrogativi sulla trasparenza politica e sull’utilizzo di denaro non tracciabile in ambito elettorale. L’inchiesta è ancora in corso e si attende l’accertamento dei fatti e delle responsabilità. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che si faccia chiarezza su un caso che ha suscitato grande interesse pubblico.