Un palcoscenico internazionale a Ferrara
Dal 21 al 25 agosto, il cuore di Ferrara si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto per la 37/a edizione del Ferrara Buskers Festival. Oltre mille metri quadrati di spazio accoglieranno 60 artisti internazionali, provenienti da Cile, Siria, Stati Uniti, Brasile, Sud Corea, Argentina, Repubblica Ceca e molti altri paesi. Per un totale di 180 esibizioni, il Festival offrirà dieci ore di spettacolo al giorno, un vero e proprio viaggio musicale e culturale che attraverserà il mondo.
Oltre alle esibizioni, il Festival proporrà una serie di iniziative collaterali, tra cui laboratori e workshop didattici, mostre fotografiche, presentazioni di libri e una rassegna culturale in cinque appuntamenti. Ad aprire quest’ultima, con uno spettacolo che unisce musica e monologhi scritti da Mattia Torre, sarà Valerio Aprea, attore poliedrico noto per le sue apparizioni in serie come ‘Boris’, ‘Propaganda Live’ e ‘A casa tutti bene’.
Nuovi talenti e buskers storici
Il Festival vedrà la partecipazione di nuovi talenti come i Taraf Syriana, che eseguono musica popolare siriana e romanì, il polistrumentista spagnolo Proyecto LupA ispirato al movimento ‘croto’ in Argentina, il gruppo di breakdance newyorkese The Positive Brothers, il francese Eric Tarantola con batteria a tamburo, un vecchio trombone rattoppato, chitarra e banjo, gli italiani JBeat (bitboxer) e Carolica Cardini, cantante lirica, protagonisti della prima residenza artistica del Festival realizzata nel Campus di H-Farm.
Accanto a loro, si esibiranno anche buskers storici come il cileno El Kote; De Heek, gruppo che spazia dal rock’n’roll alla cumbia, dal folk italiano al reggae; i Cosmonautix, che propongono un mix di musica folk dell’est Europa con elementi ska, punk, rock e pop.
Un Festival a pagamento
Per la prima volta nella sua storia, il Ferrara Buskers Festival sarà a pagamento. I biglietti costeranno a partire da 11 euro (più diritti di prevendita), mentre il ‘Full Festival Pass’ avrà un costo di 40 euro. Questa decisione, come spiegato da Rebecca Bottoni, presidente e direttore artistico dell’Associazione del Ferrara Buskers Festival, è stata presa per garantire la qualità e la sostenibilità del Festival.
“Sappiamo che questo cambiamento è una ulteriore grande sfida”, afferma Bottoni, “È l’unico passo in avanti che ci permetterà di continuare a proteggere l’anima e la qualità di quanto abbiamo creato negli anni e di diventare, finalmente, un vero e proprio Festival”.
Iniziative e sostenibilità
Oltre agli spettacoli, il Festival proporrà diverse iniziative, tra cui un’attività di sensibilizzazione sulla corretta gestione dei rifiuti, in collaborazione con il Gruppo Hera, main partner del Festival. Il Gruppo Hera svolgerà attività di sensibilizzazione sulla corretta gestione dei rifiuti, soprattutto elettrici ed elettronici, al Parco Massari.
Un cambiamento necessario?
La decisione di rendere a pagamento il Ferrara Buskers Festival è sicuramente un passo importante per la sua sostenibilità e per garantire la qualità delle esibizioni. Tuttavia, è importante considerare l’impatto che questa scelta potrebbe avere sul pubblico, soprattutto per chi non può permettersi il costo del biglietto. Sarà interessante vedere come questa decisione influirà sulla partecipazione al Festival e se riuscirà a raggiungere l’obiettivo di diventare un vero e proprio Festival, come dichiarato dagli organizzatori.