Vendite in calo a giugno, ma il jet fuel vola
Le vendite di prodotti petroliferi hanno subito una flessione dell’1,4% a giugno, con un calo di 63mila tonnellate rispetto al giugno 2023, che era stato un mese particolarmente positivo. La flessione è dovuta principalmente al calo del gasolio (-110.000 tonnellate) e della benzina (-34.000 tonnellate), che hanno risentito del rallentamento del trasporto pesante e della diminuzione dei giorni lavorativi. A compensare tali andamenti è stato il jet fuel, che ha registrato un aumento di oltre il 15% (+64.000 tonnellate), confermandosi sopra i livelli pre-Covid. Anche il bunker è cresciuto del 6% (+15.000 tonnellate), beneficiando dell’allungamento delle rotte dovute alle difficoltà di transito nel Mar Rosso.
Prezzi al consumo in calo
I prezzi al consumo dei carburanti hanno continuato la loro discesa a giugno. La benzina è stata in media pari a 1,853 euro/litro (-4,4 centesimi euro/litro rispetto a maggio), mentre il gasolio si è attestato a 1,705 (-5 centesimi). A livello di prezzo industriale (al netto delle tasse), sia la benzina che il gasolio si mantengono al di sotto della media dell’area euro per circa 3 centesimi.
Consumi in crescita nei primi sei mesi del 2024
Il consolidato dei primi sei mesi 2024 mostra un incremento delle vendite del 2,2% verso lo stesso periodo del 2023, nonostante l’azzeramento dei consumi di olio combustibile per la termoelettrica e la contrazione dei prodotti per la petrolchimica. Quanto ai consumi per la mobilità stradale e il trasporto aereo, nei primi sei mesi dell’anno risultano più alti di 661.000 tonnellate rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, di cui la metà attribuibili al jet fuel. Complessivamente, nel primo semestre dell’anno benzina e gasolio insieme presentano volumi superiori dell’1,9% rispetto al periodo pre-pandemico.
Un’analisi del mercato del petrolio
Il calo delle vendite di prodotti petroliferi a giugno è un segnale interessante che merita un’analisi più approfondita. La flessione del gasolio è probabilmente legata al rallentamento del trasporto pesante, mentre il calo della benzina potrebbe essere dovuto alla diminuzione dei giorni lavorativi e alla crescita dei prezzi dei veicoli elettrici. L’aumento del jet fuel è un segno positivo per il settore del trasporto aereo, che si sta riprendendo dalla pandemia. Il bunker, invece, beneficia dell’allungamento delle rotte dovute alle difficoltà di transito nel Mar Rosso. Sarà interessante vedere come si evolverà il mercato del petrolio nei prossimi mesi, in un contesto di incertezza geopolitica ed economica.