Blackout diffusi a Cuba: quasi il 17% dell’isola al buio
L’incubo dei blackout torna a colpire Cuba. Secondo la compagnia statale Unione elettrica, ieri quasi il 17% dell’isola è stato colpito da interruzioni di corrente simultanee nei periodi di maggiore domanda, nel pomeriggio e nella sera. La causa principale è la mancanza di carburante, ma anche i guasti e la scarsa manutenzione delle centrali elettriche contribuiscono al problema.
Una crisi energetica che si aggrava
La crisi energetica a Cuba si è intensificata dall’inizio di maggio, con frequenti interruzioni di corrente che in alcune zone sono arrivate fino a 20 ore al giorno. Il sistema elettrico del paese versa in uno stato precario a causa di diversi fattori: le sette centrali termoelettriche in servizio sono obsolete, con oltre 40 anni di attività, e soffrono di guasti ricorrenti. Inoltre, la mancanza di investimenti e manutenzioni, oltre alle difficoltà nelle importazioni di combustibile, aggravano la situazione.
Le conseguenze economiche e sociali
I frequenti blackout hanno un impatto negativo sull’economia cubana, che si è contratta tra l’1 e il 2% nel 2023. Le interruzioni di corrente danneggiano le attività produttive e commerciali, e contribuiscono all’aumento del malcontento sociale. I blackout sono stati anche uno dei fattori scatenanti delle proteste antigovernative degli ultimi anni, come quelle dello scorso 17 marzo a Santiago de Cuba e in altre località.
La fragilità del sistema elettrico cubano e le sue conseguenze
La crisi energetica a Cuba mette in luce la fragilità del sistema elettrico del paese, che soffre di una cronica mancanza di investimenti e di una scarsa manutenzione. Le conseguenze di questa situazione sono gravi, non solo per l’economia, ma anche per la popolazione che si trova a dover affrontare disagi quotidiani e un aumento del malcontento sociale. La situazione potrebbe portare a nuove proteste e instabilità politica, se non si troveranno soluzioni efficaci per affrontare la crisi energetica.