Inizio della raccolta firme per il referendum abrogativo
Da piazza Carignano, a Torino, è partita la raccolta firme per proporre il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. L’iniziativa è promossa da un comitato composto da una trentina di realtà, tra cui Cgil e Uil, partiti politici come Pd, Sinistra Ecologista e Avs, DemoS, Più Europa, M5s, e associazioni come Libera e Anpi.
Il primo dei banchetti che si susseguiranno nelle prossime settimane ha l’obiettivo, secondo il segretario generale Cgil Piemonte Giorgio Airaudo, di “arrivare alle 500mila firme per metà agosto”.
Le motivazioni del comitato promotore
Il comitato promotore sostiene che la legge sull’autonomia differenziata sia dannosa per la coesione sociale e l’uguaglianza, mettendo a rischio servizi fondamentali come la sanità e la scuola. “Vogliamo che decidano i cittadini se vogliono più autonomia o più intervento dello Stato”, afferma Airaudo. “Noi diciamo che serve più Stato, con più efficienza, efficacia e trasparenza e lo diciamo nell’interesse dei più deboli. Vogliamo difendere l’articolo 5 della Costituzione, l’Italia è una e indivisibile, pensiamo che le persone più fragili, deboli, che non hanno voce hanno bisogno che l’Italia sia una e indivisibile”.
Le preoccupazioni per la qualità della democrazia e i diritti
Il segretario generale Uil Piemonte, Gianni Cortese, sottolinea che la legge “mette a rischio qualità della democrazia, coesione sociale, fruizione dei diritti di cittadinanza e anche la contrattazione nazionale collettiva”. “Non può esistere un Paese”, aggiunge, “in cui i servizi, soprattutto quelli fondamentali, sono legati al luogo di residenza”.
Le critiche del senatore Pd Andrea Giorgio
Il senatore Pd Andrea Giorgio definisce la riforma “dannosa per l’intero Paese”, sostenendo che “aggrava e accresce le disuguaglianze fra nord e sud, ma fa male anche al nord e al tessuto produttivo delle regioni più strutturate, fa male anche alle economie più avanzate”.
L’autonomia differenziata e la sfida dell’uguaglianza
La questione dell’autonomia differenziata è un tema complesso che solleva importanti interrogativi sulla coesione sociale e l’uguaglianza in Italia. La legge, se approvata, potrebbe portare a disparità significative tra le regioni, con il rischio di creare una disparità di accesso ai servizi essenziali e di compromettere la qualità della vita dei cittadini in alcune zone del Paese. È importante che il dibattito pubblico sia aperto e trasparente, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, per trovare soluzioni che garantiscano l’uguaglianza e la coesione sociale.