Il dolore dei familiari e la richiesta di giustizia
“Non c’è nessuno a livello nazionale che ricordi questo incidente ferroviario che ha causato 23 vittime: non sono animali. Si ricorda Rigopiano, si ricordano altri incidenti ma questo che è il più grave incidente ferroviario non lo ricorda nessuno. E’ di questo siamo rammaricati, fortemente rammaricati”, ha dichiarato Giuseppe Bianchino, padre di Alessandra, una delle vittime dell’incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sul binario unico tra Andria e Corato.
Le parole di Bianchino risuonano di dolore e amarezza, rispecchiando il sentimento di molti familiari delle vittime che si sentono dimenticati. “Per noi il 12 luglio è ogni giorno. C’è molta amarezza perché c’è ancora un processo aperto e non abbiamo avuto ancora giustizia”, ha aggiunto Vincenzo Tedone, padre di Francesco Ludovico.
Lo scorso anno, il tribunale di Trani ha condannato solo due dei 17 imputati, assolvendone altri 14 e la società, lasciando un senso di ingiustizia e di incompiutezza nelle famiglie delle vittime.
La commemorazione ad Andria
La commemorazione si è tenuta questa mattina davanti alla stazione di Andria, con alcuni parenti che hanno voluto ricordare i propri cari posando dei mazzi di girasole e delle rose.
“Per la città di Andria il 12 luglio resta una giornata particolare per questo abbiamo istituito con una delibera di giunta la giornata del ricordo della strage ferroviaria, per mantenere costante la memoria del tragico evento e testimoniare la vicinanza di tutta la città ai familiari delle vittime”, ha dichiarato la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, dopo aver rispettato il minuto di silenzio e aver ascoltato i nomi delle vittime.
Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili e militari, con il vescovo di Andria, monsignor Luigi Mansi, che ha dichiarato: “Il loro ricordo è ancora vivo. Il Signore li accolga in paradiso visto che hanno attraversato l’inferno su questa terra”
La memoria e la giustizia
La tragedia di Andria rappresenta un monito sulla necessità di ricordare le vittime e di lottare per la giustizia. Il fatto che l’incidente sia stato dimenticato a livello nazionale è un’ulteriore ferita per i familiari delle vittime, che continuano a chiedere verità e giustizia. La memoria di questa tragedia deve essere mantenuta viva non solo per onorare le vittime, ma anche per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.