Un film per denunciare la tragedia del Pantanal
“Mia madre è una vacca”, diretto dalla cineasta italo-brasiliana Moara Rossetto Passoni, sarà proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti Corti. Il cortometraggio racconta la tragedia che sta colpendo il Pantanal, la più grande pianura alluvionale del mondo, che ha subito la perdita di oltre 468.000 ettari a causa degli incendi.
La regista, nata e cresciuta a Jardim Ângela, un quartiere alla periferia di San Paolo, ha avuto modo di conoscere il Pantanal durante un viaggio dell’infanzia, vivendo un’esperienza che l’ha profondamente segnata e che ha ispirato il suo film. “Spero che il mio film accenda una luce sulla crisi del Pantanal. È pazzesco pensare che uno dei luoghi più umidi del mondo stia bruciando con tanta intensità”, ha dichiarato Passoni all’ANSA.
Un’esperienza che ha segnato la regista
La regista ricorda come il suo primo contatto concreto con la morte sia avvenuto nel Pantanal, durante la macellazione di una mucca per un barbecue. “Mi ha segnata profondamente, facendomi scoprire il rapporto tra la vita e la morte in una logica completamente nuova”, afferma Passoni.
Il film si svolge in una dimensione mitica e racconta un amore capace di creare e trasformare, come quello delle madri o delle divinità, secondo le parole della regista. Passoni ha un passato di attivismo ed ha lavorato su cause ambientali con figure come la ministra dei Popoli Indigeni, Sonia Guajajara, e la deputata Célia Xakriabá.
Un’occasione per dare voce al Pantanal
La scelta di portare “Mia madre è una vacca” a Venezia rappresenta un’ottima opportunità per dare visibilità alla tragedia del Pantanal, un bioma di grande importanza per la biodiversità mondiale. Il film, attraverso la sensibilità della regista e la sua esperienza personale, potrebbe contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di proteggere questo ecosistema fragile e minacciato dagli incendi.