La mediazione riporta la calma al carcere di Trieste
L’Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina (Asugi) ha comunicato la fine dell’emergenza presso il carcere Ernesto Mari di Trieste, informando che i detenuti hanno accettato una mediazione. La situazione, che aveva visto un’escalation di tensione all’interno del penitenziario, si è quindi conclusa con un accordo che ha riportato la calma.
Bilancio dell’emergenza: quattro persone al Pronto soccorso
L’Asugi ha precisato che durante l’emergenza sono state trasportate al Pronto soccorso quattro persone. Tra queste, un detenuto ha riportato un’intossicazione da esalazioni di fumo, probabilmente a seguito di un incendio o di un evento che ha coinvolto il fumo all’interno del carcere. Inoltre, due detenuti cardiopatici sono stati trasferiti al di fuori del carcere per motivi precauzionali, al fine di garantire loro la migliore assistenza medica possibile.
L’importanza della mediazione nella gestione delle emergenze carcerarie
L’esito positivo dell’emergenza al carcere di Trieste evidenzia l’importanza della mediazione come strumento per gestire situazioni di tensione all’interno delle strutture penitenziarie. La capacità di trovare un punto di incontro tra le esigenze dei detenuti e le autorità carcerarie può contribuire a scongiurare situazioni di rischio e a garantire la sicurezza di tutti gli interessati.