L’allarme di Coarelli e Italia Nostra: Roma Antica in ostaggio
Un grido d’allarme si leva da parte dell’archeologo Filippo Coarelli e dall’associazione Italia Nostra riguardo alla crescente tendenza a trattare l’archeologia romana come un ostacolo allo sviluppo urbano. Secondo loro, la città eterna sta subendo una vera e propria “presa in ostaggio” dei suoi resti antichi, con interventi che, “di giubileo in giubileo”, sacrificano fulloniche, basiliche, musei e mausolei sull’altare del progresso.Le critiche si concentrano sull’adozione di soluzioni “fuori contesto” che non tengono conto dei principi di conservazione e valorizzazione considerati irrinunciabili per i siti archeologici, nonostante le normative esistenti.
La “fullonica” di Piazza Pia: uno spostamento discutibile
Tra gli interventi contestati, spiccano i lavori di Piazza Pia, dove sono emersi i resti di una “fullonica” risalente al II secolo d.C. L’amministrazione ha optato per lo smontaggio e il trasporto dei resti in un’area più lontana, invece di integrare il sito archeologico con il nuovo tunnel.Secondo Coarelli e Italia Nostra, sarebbe stato più opportuno far passare il tunnel ad una quota inferiore rispetto allo strato archeologico, come avveniva in passato, o valorizzare il sito in loco, con le sue strutture idrauliche, come prescrive la pratica archeologica.
Altri interventi controversi: dalla piazza Venezia al Circo Massimo
L’elenco degli interventi controversi non si limita alla “fullonica” di Piazza Pia. Si segnala lo “smontaggio di un intero isolato d’età augustea” sotto Piazza Venezia, ricomposto in un’altra area per la realizzazione di una stazione della metropolitana. Anche i muri di un’antica stalla del Circo Massimo sono stati rimossi per far posto ad un giardinetto di quartiere.
Il Templum Gentis Flaviae: un mausoleo sotto un parcheggio
Un caso particolarmente paradossale è quello del Templum Gentis Flaviae, una struttura sommersa sotto un’area di sosta tra Piazza della Repubblica e il Planetarium. Si tratta di un mausoleo che custodisce le spoglie degli imperatori Flavi, con la testa di Tito ritrovata nel 1872.Nonostante le segnalazioni di Coarelli e Italia Nostra per un’indagine accurata degli strati archeologici, l’area è stata destinata ad un parcheggio, senza una valorizzazione adeguata del sito.
Il colonnato della Basilica Ulpia: un “Luna Park” archeologico?
Anche il riallestimento del colonnato della Basilica Ulpia nel Foro di Traiano ha suscitato perplessità. L’intervento ha previsto la ricostruzione di parte dell’architrave e la realizzazione di gradini in marmo, con un risultato che, secondo gli esperti, rischia di trasformare l’archeologia romana in un “grande Luna Park”.L’archeologo e Italia Nostra temono che interventi di questo tipo, anziché valorizzare i resti antichi, li snaturino e li trasformino in attrazioni turistiche prive di autenticità.
Un dibattito urgente sulla tutela dell’archeologia
La denuncia di Coarelli e Italia Nostra solleva un dibattito urgente sulla tutela dell’archeologia romana. È necessario trovare un equilibrio tra lo sviluppo urbano e la conservazione del patrimonio storico-archeologico, evitando interventi invasivi e decontestualizzati che rischiano di cancellare la memoria della città. La sfida è quella di valorizzare i siti archeologici in modo che siano fruibili al pubblico, ma senza snaturarne il valore storico e archeologico.