Le posizioni contrastanti di Meloni e Salvini sull’invio di armi
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito durante la sua missione a Washington la postura italiana in linea con la Nato, ma ha anche evidenziato una divergenza di opinioni con il vicepremier Matteo Salvini riguardo all’invio di armi in Ucraina. Meloni ha definito i “sistemi di difesa antiaerea” come il “modo migliore per difendere una nazione aggredita”, mentre il vice di Salvini, Andrea Crippa, ha espresso preoccupazione per l’invio di armi che “provocano morti” e ha auspicato un tavolo negoziale per la pace.
La premier ha risposto alle critiche di Salvini, senza nominarlo, affermando che “dipende anche da cosa si invia” e che il governo si è concentrato su sistemi di difesa antiaerea.
La posizione della Lega e l’appello alla pace
La Lega, attraverso le parole di Andrea Crippa, ha ribadito la sua posizione favorevole a un processo di pace, sostenendo che le organizzazioni internazionali come la Nato, l’Ue e l’Onu dovrebbero favorire la fine del conflitto. Crippa ha sottolineato che, pur riconoscendo l’aggressione russa, è necessario porre fine alla guerra e privilegiare la politica e la diplomazia rispetto alle armi.
Meloni ribadisce il sostegno all’Ucraina e l’impegno per il 2% di spesa militare
Meloni ha ribadito il sostegno dell’Italia all’Ucraina e ha sottolineato che il governo sta agendo in linea con il programma elettorale, fornendo supporto all’Ucraina e promuovendo iniziative di pace. Ha inoltre confermato l’impegno italiano a raggiungere il 2% di spesa militare, come previsto da un impegno preso dieci anni fa.
La premier ha evidenziato che l’Italia sta “incrementando” la spesa militare “compatibilmente con le nostre possibilità” e ha menzionato la possibilità di rafforzare l’ombrello difensivo della Nato in Europa, con l’installazione di nuovi missili a lungo raggio in Germania dal 2026.
Le sfide politiche interne e internazionali
Le divergenze di opinioni all’interno della maggioranza di governo sull’invio di armi in Ucraina rappresentano una sfida politica non trascurabile. L’atteggiamento di Salvini potrebbe creare tensioni all’interno del governo, soprattutto in vista di un possibile coinvolgimento dell’Italia nell’allargamento dell’ombrello difensivo della Nato. D’altro canto, la ribadita posizione di Meloni a sostegno della Nato e l’impegno per l’aumento della spesa militare potrebbero avere implicazioni importanti per la politica estera italiana.