Le parole di Sala a Marina Berlusconi
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso le sue perplessità sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi attraverso un post sui social, rivolgendosi direttamente a Marina Berlusconi, primogenita dell’ex premier. Sala ha riconosciuto l’impatto polarizzante della figura di Berlusconi, affermando che “Lei ha vissuto sulla sua pelle quanto suo padre sia stato amato e odiato”, ma si è interrogato sulla tempistica della decisione, chiedendosi se non sarebbe stato meglio “aspettare, far sì che gli animi si distendessero, far leggere alla storia la vicenda di suo padre con più tranquillità”.
Sala ha poi chiesto a Marina Berlusconi se fosse “davvero felice che questo dibattito si riaccenda subito”, sottolineando di rispettare comunque le sue opinioni.
L’intitolazione come atto politico
Secondo Sala, l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Berlusconi è un atto “puramente politico”, evidenziando che la decisione è stata presa dal presidente di Enac, un ente tecnico che, a suo dire, non dovrebbe avere alcun ruolo politico. Sala ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze di questa scelta, chiedendosi “se Enac vuole fare politica, che garanzia avranno i gestori degli aeroporti italiani, verranno forse penalizzati quelli che fanno riferimento ad amministrazioni di centrosinistra?”.
La promessa di Sala
Il sindaco ha promesso di continuare a sollevare la questione, “educatamente e senza mancare di rispetto a nessuno”, perché ritiene che sia “suo dovere farlo”, nonostante riconosca di avere poco margine di manovra dal punto di vista giuridico. Sala ha ribadito la sua volontà di far sentire la sua voce, motivata dai “valori che mi hanno portato ad essere sindaco di Milano”, e di non voler soccombere alle “provocazioni” e agli “insulti” ricevuti in seguito alla sua posizione.
Considerazioni
La dichiarazione di Sala evidenzia un dibattito acceso sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi, con il sindaco che mette in luce la natura politica della decisione e solleva dubbi sull’indipendenza di Enac. La scelta di rivolgersi direttamente a Marina Berlusconi suggerisce un tentativo di aprire un dialogo e di sottolineare la complessità della figura di Berlusconi, che ha suscitato sia ammirazione che odio durante la sua vita pubblica. La vicenda solleva questioni delicate sulla memoria storica e sul ruolo delle istituzioni, e potrebbe alimentare ulteriori polemiche nei prossimi giorni.