Custodia cautelare in carcere per i due carabinieri
Il gip del Tribunale di Varese ha disposto la misura di custodia cautelare in carcere per due carabinieri fermati con l’accusa di tentato omicidio. I due militari, uno in servizio alla compagnia di Luino e l’altro alla stazione di Malnate, sono stati fermati in seguito all’accoltellamento di un giovane straniero avvenuto nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio nei boschi di via Rosselli a Castiglione Olona.
Il fermo è stato convalidato ieri e la misura cautelare è stata applicata nel primo pomeriggio di oggi. I due carabinieri sono assistiti dagli avvocati Fabio Fiore e Bruno Stefanetti.
La versione dei carabinieri
Secondo quanto riferito da uno dei carabinieri durante l’interrogatorio davanti al gip, lui e il collega, entrambi fuori servizio e senza alcun ordine di servizio, sarebbero stati aggrediti nei boschi di via Rosselli, zona nota per lo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’altro carabiniere, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha dichiarato al pm di essere intervenuto per difendere il collega. È stato sequestrato un coltello in dotazione ai carabinieri.
Il giovane ferito e le indagini in corso
Il giovane straniero è stato trovato ferito da alcuni passanti poco dopo la mezzanotte di sabato 6 luglio. È stato sottoposto a due operazioni chirurgiche e resta ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Circolo di Varese.
Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica dell’accaduto e per accertare cosa i due carabinieri stessero facendo nei boschi di notte, in abiti civili e senza alcuna consegna di servizio.
Un caso che solleva interrogativi
L’arresto dei due carabinieri per tentato omicidio solleva numerosi interrogativi sulla dinamica dell’accaduto. La versione fornita dai militari, secondo cui sarebbero stati aggrediti durante un’azione fuori servizio, necessita di ulteriori approfondimenti investigativi. Sarà fondamentale ricostruire con precisione la sequenza degli eventi e chiarire il ruolo dei due carabinieri nella vicenda, tenendo conto del fatto che si trovavano in abiti civili e senza ordini di servizio.