Dichiarazioni contrastanti: il governo accusato di “malafede”
Secondo il comitato cittadino “Invece del ponte”, le dichiarazioni della Commissaria ai Trasporti Ue, Adina Valean, evidenziano una presunta “malafede” del governo italiano riguardo al progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Il comitato sostiene che il governo avrebbe richiesto fondi europei per studi preliminari, pur dichiarando in Italia di avere già adottato un progetto definitivo e di essere in procinto di aprire i cantieri.
Il comitato sottolinea come la Commissaria Valean abbia dichiarato di non essere a conoscenza di una decisione definitiva per il ponte e di ritenere il progetto allo stadio di “studio/idea” secondo le mappe del regolamento Ten-T, revisionato ad aprile 2023. Tuttavia, il governo italiano avrebbe già ricevuto un progetto qualificato come “definitivo” due mesi e dieci giorni prima della revisione del regolamento.
Dubbi sulla reale fase del progetto
Il comitato evidenzia una contraddizione tra le informazioni fornite dal governo all’Ue e le dichiarazioni rese in Italia. Secondo il comitato, il governo avrebbe presentato un progetto come “definitivo” pur richiedendo fondi per studi preliminari, il che solleva dubbi sulla reale fase di avanzamento del progetto.
Il comitato ipotizza due scenari: o il governo ha ingannato l’Europa richiedendo fondi per studi che non possono essere “preliminari” in presenza di un progetto “definitivo”, oppure il governo starebbe prendendo in giro gli italiani dichiarando un progetto in fase avanzata quando in realtà si troverebbe ancora in una fase iniziale.
Divergenze sull’analisi delle alternative
Il comitato evidenzia anche divergenze tra le posizioni del governo e della Commissaria Valean riguardo all’analisi di alternative al progetto del ponte. Valean ha affermato che il promotore del progetto dovrebbe studiare alternative ragionevoli, mentre il governo si è opposto allo studio di alternative.
Il comitato ricorda che anche la relazione tecnica del gruppo di lavoro del Mit aveva indicato almeno tre alternative al ponte, ma il governo avrebbe ignorato queste indicazioni.
La necessità di trasparenza e chiarezza
La vicenda del ponte sullo Stretto di Messina evidenzia l’importanza di trasparenza e chiarezza nella comunicazione di progetti di grande portata. È fondamentale che il governo fornisca informazioni precise e complete sia all’Ue sia ai cittadini, evitando ambiguità e dichiarazioni contrastanti che rischiano di alimentare dubbi e sospetti.